Assemini, 15 sotto accusa per disastro ambientale a Macchiareddu

Lo stabilimento della Fluorsid | ANSA
Lo stabilimento della Fluorsid | ANSA

di Francesca Matta

Assemini, si chiude l’inchiesta che ruotava attorno alla società Fluorsid, colpevole di aver provocato un disastro ambientale nell’area industriale di Macchiareddu. Secondo il pm Marco Cocco fino al maggio 2017 nella zona interessata operava una “associazione criminale” che aveva portato al “deterioramento di aria, suoli e acque sotterranee e superficiali con l’alterazione irreversibile o comunque difficilmente eliminabile dell’equilibrio dell’ecosistema”. Precisamente, in 40 ettari di suolo erano state interrate ingenti quantità di rifiuti industriali, compresi olii combustibili ed esausti e asportati illegalmente ingenti quantità di terreni contaminati per risparmiare sui costi di smaltimento.

Sotto accusa 15 membri della società, tra cui il proprietario Tommaso Giulini, sebbene si parli già di archiviazione: ha lasciato le cariche societarie nel momento dell’acquisto del Cagliari Calcio, dunque potrebbe essere stato tenuto all’oscuro della faccenda. Allo stesso modo sono separate le posizioni di Rosina Anedda e Massimo Secci, dirigenti Arpas cui venivano contestati i reati di rifiuto e omissione di atti d’ufficio.

Tra i nuovi iscritti invece si fanno i nomi di Pasquale Lavagna, ex presidente del cda Fluorsid; Loukas Plakopitis, responsabile commerciale dei sottoprodotti aziendali; Giuseppe Steriti, funzionario per la qualità ambiente e sicurezza della società; Mario Deiana, responsabile della logistica; Antonio Caria, ex responsabile delle pulizie industriali. A tutti viene contestato smaltimento illecito di rifiuti, inquinamento e disastro ambientale; ai primi due anche associazione per delinquere.

 

 

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