Governo: la beffa degli ammortizzatori sociali

Vent’anni di berlusconismo ci hanno ormai abituato all’arte della politica demistificatoria. Mentre il presidente del consiglio, il primo di agosto, ci rassicurava d’andare in ferie serenamente, i suoi ministri, Poletti e Padoan, preparavano un bel provvedimento che in Sardegna interessa circa 12500 disoccupati. Col provvedimento interministeriale del 1 agosto ’14, a firma dei ministri suddetti, circa 3000 persone da quest’anno non percepiranno più la mobilità in deroga, mentre per gli altri andrà a scalare fino al terzo anno, dopo di che, scaduti i tre anni, non ne usufruiranno più.

Lavoratori in attesa sotto l'assessorato regionale del Lavoro (foto di Roberto Fenu)
Lavoratori in attesa sotto l’assessorato regionale del Lavoro (foto Roberto Fenu)

Un provvedimento che aggrava le condizioni di chi è già in uno stato di indigenza a causa delle politiche defibrillatorie che anziché rianimare chi è in stato comatoso lo finiscono con una bella mazzata. Chi è in stato di mobilità, infatti, ha passato Pasqua, Natale e ferragosto senza ricevere un euro perché i pagamenti della mobilità sono sempre in ritardo di almeno otto mesi, talvolta anche di dieci. E cosi chi è stato fino a oggi nell’indigenza, con quest’ultimo provvedimento vedrà svanire qualsiasi speranza.
A ciò si aggiunga che per un gioco misterioso, che in pochi riescono a capire, la tassazione delle somme corrisposte in ritardo saranno tassate al 23% e non al 10%, come sarebbero state tassate se percepite nell’anno di pertinenza, per cui molto probabilmente non verranno corrisposti i saldi del 2013 perché andranno a coprire il debito d’imposta.
Un’altra barzelletta sugli italiani a cui ormai il mondo è abituato.

Le docce fredde nelle giornate di calura fanno piacere, ma non sicuramente a quei poveracci in mobilità che il 12 di agosto si sono trovati a protestare sotto il palazzo dell’assessorato al lavoro della regione Sardegna. Una doccia mortalmente ghiacciata per chi, in questo momento, non ha nessuna probabilità di trovare un lavoro. Chi stava il 12 agosto sotto il palazzo dell’assessorato al lavoro si aspettava d’incontrare l’assessore di competenza per avere qualche risposta in merito al proprio futuro, ma l’assessore Virginia Mura, pur disposta a incontrare la delegazione del gruppo “lavoratori mobilità in deroga Sardegna”  che si  è incaricata di organizzare la manifestazione, non si è fatta trovare nel suo ufficio.

Al suo posto la delegazione  ha trovato i funzionari dell’assessore, i quali si sono limitati alle cosiddette risposte istituzionali. Hanno assicurato che i saldi sarebbero stati pagati quanto prima e che la regione Sardegna si vede costretta ad applicare il decreto Poletti-Padoan. La delegazione forte di questa risposta, dopo ferragosto, non avendo ancora percepito il saldo del 2013, si è recata all’INPS per avere spiegazioni; varcata la porta di viale Regina Margherita la situazione, a quanto riportano i delegati, è stata surreale. Dopo due ore di anticamera il funzionario incaricato si è giustificato dicendo che le pratiche andavano a rilento perché la maggior parte del personale è in ferie e dei soli due impiegati rimasti a lavorare alle pratiche uno sfortunatamente era in infortunio.

Tutto ciò succede nella sede INPS di Cagliari, ma pare che nelle altre sedi, come ad esempio a Nuoro, la situazione non sia migliore.
Ora il gruppo “lavoratori mobilità in deroga Sardegna”  sta cercando di raccogliere le forze per un nuovo sit-in che dovrebbe tenersi il 29 di agosto ’14 in viale Trento alle ore 9.30, con la speranza che qualche giornale pubblichi la notizia e faccia emergere dall’ombra chi ormai sta per essere cancellato dai programmi della politica.

P.S. Chi è interessato a maggiori informazioni può trovarle chiedendo di essere inserito nella pagina facebook del gruppo chiuso “LAVORATORI IN MOBILITA’ IN DEROGA SARDEGNA”

Roberto Fenu

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