L’eclissi di Luna più lunga del secolo

A cura di Marco Massa, presidente dell’Associazione Astrofili Sardi

La notte tra il 27 e il 28 luglio 2018 abbiamo assistito ad un evento indimenticabile, uno degli spettacoli naturali più affascinanti che il cielo possa regalare, la più lunga eclissi lunare del secolo. La fase di totalità è durata addirittura 103 minuti, circa 40 minuti in più rispetto alla media.

Dove eravamo
L’appuntamento per i soci dell’Associazione Astrofili Sardi, muniti di telescopi, era alle ore 19 in località Is Alineddus, Silius, sulla collina panoramica a poca distanza dal Sardinia Radio Telescope, ospiti della Proloco e in collaborazione con OAC, l’Osservatorio Astronomico di Cagliari. E’ stato dunque il Comune di Silius, nel Gerrei, ad ospitare l’evento astronomico dell’anno. Silius è un piccolo centro di 1200 abitanti dall’economia prevalentemente agropastorale e con una miniera di fluorite in cui lavorano quasi 50 minatori. Il turismo è sicuramente uno dei settori più promettenti per l’economia del paese, anche grazie alla presenza del gigantesco radiotelescopio sardo che potrebbe richiamare flussi turistici che cominciano ad interessare il Gerrei. E infatti siamo stati travolti da più di mille turisti provenienti da tutta la provincia, desiderosi di assistere attraverso i nostri telescopi allo spettacolo dell’eclissi! A rendere ancor più suggestiva la serata del 27, è stata la presenza in cielo di ben 4 pianeti visibili a occhio nudo e, ancora meglio osservati con i telescopi: Venere, Giove, Saturno e il rosso Marte, poco al di sotto della Luna in eclissi.

Perché così lunga
L’eclissi di luna avviene quando la Terra si trova tra il nostro satellite naturale e il Sole: i raggi del Sole non riescono a raggiungere la Luna che sarà oscurata dall’ombra del nostro pianeta. La durata di questa eclissi è stata molto lunga perché la Luna transitava in corrispondenza della parte centrale del cono d’ombra della Terra, ossia quella più ampia, impiegando più tempo per attraversarla. A ciò si aggiunga il fatto che, in quel periodo, la luna si trovava all’apogeo, che è il punto più distante della sua orbita intorno alla Terra. Ciò comporta che la velocità della Luna nel girare intorno alla Terra risulta minore, e maggiore è stato il tempo necessario ad attraversarne l’ombra.
Perché la Luna diventa rossa
Durante la fase massima dell’eclissi di Luna il nostro satellite non sparisce completamente, ma assume una colorazione rossastra perché l’atmosfera terrestre, filtrando i raggi solari, lascia passare le frequenze rosse che poi la superficie lunare riflette verso i nostri occhi. La “luminosità” e l’intensità di tale colorazione dipendono molto dalle condizioni della nostra atmosfera: se essa è “sporca” l’eclissi sarà molto buia e la Luna tenderà quasi a sparire. Nel caso invece di atmosfera pulita, il nostro satellite risulterà ben visibile in cielo, così come è stato, di uno stupendo colore rosso, ben osservato dai tanti spettatori presenti.

Immagine dell'eclissi totale di luna scattata col telescopio da Marco Massa
(Marco Massa)

Fotografia dell’eclissi
Nella foto da me ripresa al telescopio si può osservare, in basso a sinistra, la mezza Luna ancora parzialmente illuminata dal Sole, al centro la Luna in eclissi totale che si tinge di rosso, e in alto a destra la parte di Luna di nuovo illuminata dal Sole, mentre esce dal cono d’ombra. Seguendo con lo sguardo la curvatura dell’ombra sui dischi lunari estremi, si può notare parte della circonferenza del cono d’ombra lanciato nello spazio dal nostro pianeta e quindi calcolarne il diametro confrontandolo con il diametro lunare!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vulcano n° 96

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