Amministrare un paese e combattere contro il virus: l’esperienza del Sindaco di Decimoputzu Alessandro Scano

Il primo cittadino putzese doppiamente coinvolto nella battaglia al Covid-19: «Malattia difficile da combattere, ma ho continuato a lavorare tramite telefono e computer per i cittadini»

 

di Andrea Piras

 

 

La pandemia e le conseguenti restrizioni anti-contagio stanno mettendo a dura prova anche gli amministratori locali. La sfida si inasprisce ancor di più quando il virus ti colpisce in prima persona: è il caso del sindaco di Decimoputzu Alessandro Scano. A novembre la “seconda ondata” colpisce significativamente anche la comunità putzese e in poco tempo i contagi si moltiplicano. Superata l’emergenza, il virus fa visita anche al primo cittadino. Da li in poi la dura convalescenza contro i comuni sintomi del covid, ma anche forti dolori al petto dovuti alla frattura di una costola in conseguenza dei forti colpi di tosse. Sconfitto il virus, la decisione di donare il plasma nel giorno della Vigilia di Natale. Scelta resa pubblica per «rivolgere l’invito a chi è guarito di pensare a donare il proprio plasma: la lotta contro il coronavirus continua e solo con l’unione e con l’amore si può vincere. Con una piccola donazione, possiamo fare tanto. Dare il plasma, per me, non è stato semplice però l’ho fatto per aiutare il prossimo».

 

Il sindaco Scano ha gentilmente accettato di risponder ad alcune domande sulla sua esperienza contro il Covid, sull’emergenza sanitaria ed economica che stiamo attraversando ed infine sul futuro del suo impegno politico.

 

Sindaco Scano, come ha scoperto di aver contratto il virus? Quali sono state le sue sensazioni e quanto è stato difficile l’isolamento e la conseguente guarigione?

Avendo percepito alcuni sintomi riconducibili al Covid-19, mi sono immediatamente auto isolato in casa e ho richiesto di essere sottoposto a un successivo tampone che ha confermato la positività. Per alcuni giorni ho avuto febbre, perdita di olfatto e sapore, forte tosse e dolori al petto. La malattia già fastidiosa in sé, per me e stata particolarmente pesante perché ho dovuto comunque continuare da casa ad esercitare le mie funzioni di sindaco attraverso il pc e il telefono che sono stati per tutto il periodo particolarmente caldi. In realtà non ho ricevuto soltanto sms e telefonate di lavoro ma anche tantissime attestazioni di vicinanza e auguri di guarigione che mi hanno sostenuto nella difficile circostanza. 

 

Durante la convalescenza, come è cambiato il suo lavoro da primo cittadino di Decimoputzu? Si è avvalso del pieno sostegno della sua Giunta?

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