Cerri, il giocatore da un gol a stagione, ma che gol!

 

di Sandro Bandu

È successo nuovamente, come nello scorso campionato, come in quel Cagliari- Sampdoria del 2 dicembre del 2019, siamo al secondo minuto di recupero, la partita è bloccata sul 3 a 3 e stancamente si avvia verso la fine, d’altronde il pareggio accontenta entrambe le squadre, ma Rolando Maran allenatore del Cagliari toglie fuori il coniglio dal cilindro, più che un coniglio un bisonte: fa entrare in campo il discusso Alberto Cerri per un esausto Simeone. L’intera Sardegna Arena non capisce, qualche fischio accoglie il giovane ragazzone che si sistema al centro dell’attacco.

Si arriva al 95mo e sta per scoccare il 96mo: Pellegrini si invola sulla fascia e fa partire un cross, al centro c’è lui, l’Albertone, alto più di due metri, si solleva ancora di più e vola in cielo e con una magnifica torsione gira di testa in rete e va a togliere le ragnatele dall’incrocio della porta difesa dal portiere sampdoriano Audero.

La Sardegna Arena esplode, Cerri è incontenibile, si toglie la maglia e per questo verrà ammonito, e si dirige verso la tribuna dove vi è anche il padre. Non le manda a dire a nessuno e urla come un pazzo, ma nessuno sente: tutti i tifosi cagliaritani sono in visibilio e forse riabilitano il giovane centravanti che tre giorni dopo si ripeterà, sempre con la Sampdoria, in Coppa Italia. Poi, purtroppo, l’attaccante cadrà in letargo per quasi due anni.

Ieri la Sardegna Arena diventa ancora una volta teatro di un’altra partita pazzesca: in campo due squadre, Cagliari e Parma, che si giocano l’intera stagione, hanno la lettera B quasi tatuata in fronte, chi perde può dire virtualmente addio alla massima serie.

Il Cagliari parte male e a causa delle troppe amnesie difensive, dopo appena 31 minuti, è già sotto di due gol mentre il Parma riaccende il suo lumicino per una insperata salvezza.

I padroni di casa storditi ma, finalmente, con un pizzico di orgoglio si buttano in avanti, la porta avversaria sembra però stregata: solo al 39mo minuto lo stoico Pavoletti, con la sua specialità del colpo di testa, incorna il portiere Sepe e riapre la partita. Il Cagliari c’è e rinchiude il Parma nella sua metà campo: ma le idee sono confuse e la frenesia di riparare agli errori non aiuta.

Il secondo tempo riprende sulla stessa falsa riga del finale del primo tempo, con il Cagliari che non ci sta a perdere e dire addio alle residue speranze di permanenza in serie A.

Il Cagliari preme senza tanto costrutto, ma mentre produce i suoi sforzi per arrivare al pari, ancora una volta in una ripartenza degli ospiti si fa sorprendere in difesa, ci sono ben 5 giocatori rossoblù contro i due attaccanti del Parma: sponda di Cornelius per il rumeno Man che si libera troppo facilmente di Rugani e lascia partire un siluro che sorprende il povero Vicario: è l’1-3 che potrebbe sfiancare chiunque, figuriamoci il Cagliari timoroso e senza attributi di quest’anno.

Però stasera si intravede la voglia, l’orgoglio, e la volontà di non arrendersi sino all’ultimo.

Marin è bravissimo per quantità e qualità; Nainggolan sembra il Ninja che avevamo ammirato lo scorso anno; Pavoletti in attacco è una bestia e non molla di un centimetro. Il resto lo fa Semplici o forse la sua rabbia e come un giocatore di poker gioca l’all in, il tutto per tutto.

Tutta l’artiglieria d’attacco viene messa in campo, dentro ci sono già Joao e Pavoletti, poi entrano Pereiro e Simeone: al 21mo finalmente Marin azzecca un tiro da fuori area e riporta il Cagliari sul 2-3. Non basta e tanti altri tentativi vanno a vuoto per pareggiare: ci prova prima Joao di testa ma il suo colpo di testa è fuori di poco; ci riprova Pavoletti ma ancora la porta non viene inquadrata. Ci tenta poi il Ninja, ma il suo tiro, per ironia della sorte, incrocia le gambe di Pavoletti e il Parma si salva ancora.

Niente da fare: lo spettro della B è sempre più nitido…

Ma Semplici ha ancora una carta da giocare: al 42mo toglie Nandez e mette in campo lui, Alberto Cerri, un parmense, nato e cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Parma.

Tutti da casa abbiamo pensato: ma questo Semplici dove vuole andare? Ci propone ancora Cerri? Quello che non segna neanche alla playstation?

Finisce il 90mo, si va al recupero e l’arbitro Valeri assegna ben 5 minuti di recupero; al 2 minuto di recupero Pereiro inventa dalla destra un tiro a girare di rara bellezza che infilza Sepe: finalmente  viene raggiunto l’agognato pareggio inseguito per tutta la partita.

Ma il Parma ha un sussulto e cerca ancora di sorprendere il Cagliari e in un repentino cambiamento di fronte Mihaila si presente di fronte a Vicario e per un pelo non lo trafigge ancora; il promettente  portierino rossoblù però non si fa incantare e blocca l’insidioso tiro che potrebbe spegnere definitivamente le speranze di salvezza del Cagliari.

Vicario è lesto a rimettere in gioco la palla che giunge immediatamente dall’altra parte, viene calamitata da Pereiro che la mette in mezzo per la testa di Cerri, il quale la piazza imparabilmente sulla destra del portiere ospite: incredibile adesso la palla è dentro il sacco, è il 4 a 3 della pazzesca e insperata vittoria del Cagliari.

Il colpo di testa vincente di Cerri – ANSA/FABIO MURRU

È successo nuovamente, è un nuovo 4-3 come nel dicembre del 2019, anche allora Cerri fu il salvatore della patria: e allora viva Cerri, evviva il Cagliari.

Come allora, si rigiocherà dopo tre giorni.

Qualcuno suggerisce e visto che fra tre giorni c’è la partita infrasettimanale contro l’Udinese di rimettere in campo Cerri e vedrete che il Cagliari vincerà ancora con un suo gol. Poi magari Cerri tornerà nuovamente in letargo e lo riesumeremo per il prossimo 4-3: e allora sotto a chi tocca.

I veri tifosi non debbono pensare questo e Cerri forse ha bisogno di giocare più partite per dimostrare il suo vero valore. Non può essere l’uomo delle partite impossibili, l’uomo dei 4-3; il giocatore dei minuti di recupero.

Comunque sia per il momento merita un monumento. Non foss’altro perché ha riacceso le speranze del Cagliari, e allora fateci sognare e sperare, non tutto è perduto: Forza Casteddu!

L’ultima immagine di questa notte indimenticabile per i tifosi del Cagliari la dedichiamo a Joao Pedro, capitano del Cagliari, che a fine partita è andato a rincuorare Kurtic, giocatore del Parma, in preda a una crisi di pianto. Il calcio sa essere terribile per ciò che riguarda le dinamiche di gioco, ma sa anche regalare situazioni che sembrano uscire dalla penna di Edmondo De Amicis: ma bisogna trovare i personaggi e i protagonisti.

Joao ha dimostrato di essere un grande giocatore e un vero capitano in campo e nella vita. Complimenti al nostro capitano!

 

 

 

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