Pedalando con Gemiliano

«Nulla è cambiato»: esordisce così Fiorella Usai, 63 anni, madre di Gemiliano Montis. Sono passati due anni dalla sua tragica scomparsa. Lunedì 2 maggio 2022 intorno alle 13.20 stava percorrendo con la sua bicicletta la strada statale 130, in prossimità del semaforo di Assemini all’incrocio con via Piave, quando è stato investito da un camion cisterna. Oggi avrebbe 41 anni. 

Come due anni fa sono ancora tanti il dispiacere e l’indignazione che avvolgono la vicenda: «Sono tuttora arrabbiata – dichiara Usai – con chi ha spezzato la giovane vita del mio unico figlio. È facile dare la colpa solo ai ciclisti quando invece chiunque si metta in strada ha una responsabilità verso sé e gli altri. Ma i camionisti ne hanno una in più e nonostante ciò dimostrano prepotenza e superiorità dall’alto dei loro posti guida. Manovrano delle “macchine da guerra” e quando provocano incidenti danno la responsabilità ai “punti morti”. Di fatto dovrebbero prestare il massimo dell’attenzione mentre corrono come matti». 

Usai s’imbatte ogni giorno con i mezzi pesanti andando a lavoro: «Percorro la strada per la zona industriale di Macchiareddu con prudenza e rispettando i limiti di velocità. Per molto tempo non ho usato la macchina per paura di incrociare i camion e ora che ho ripreso a guidare mi sento spesso suonare perché hanno sempre fretta». 

Tornando indietro a quel giorno sono tante le sensazioni che, in quanto madre, prova: «Il giorno dell’incidente mi trovavo a lavoro e parlavo con una collega del fatto che sentissi un grosso peso sullo stomaco. Poco dopo si rivelò non solo una sensazione: mi avevano strappato via mio figlio».

Anche la sicurezza della strada ha giocato un ruolo determinante: «Nulla è cambiato – prosegue Usai – come dimostra anche il recente fatto di cronaca che ha visto la morte di una decimese che attraversava la 130 in bicicletta. La sicurezza delle statale è insufficiente».  

Intanto il ricordo per Gemiliano resta vivo: «Quando entro in camera sua vedo gli oggetti a cui era più legato: i suoi tre bassi e il suo immancabile passaporto. L’importanza dei suoi splendidi amici è fondamentale perché mi sopportano e supportano». Per commemorare il giorno della sua scomparsa hanno organizzato una biciclettata: «Parteciperò anche io in sella alla bici di Gemi. Durante l’incidente non aveva riportato danni e la userò munita del suo casco e dei suoi occhiali. Quando pedalo immagino che lui sia al mio fianco e che mi sussurri all’orecchio “vai mamma, pedala!”».

Il comitato spontaneo Gli amici di Gemi ha infatti organizzato il secondo memorial Pedalando con Gemi: domenica 5 maggio intorno alle 10:30 si partirà dal piazzale del Superpan di Assemini fino a raggiungere la chiesa di San Gemiliano a Sestu. Per l’occasione è stato disposto il divieto alla circolazione veicolare. L’appuntamento è patrocinato dal Comune di Assemini: «La nostra amministrazione – dichiara il sindaco Mario Puddu – è sensibile al tema dell’utilizzo della bicicletta e al ricordo del nostro concittadino».

 

Sara Saiu

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