Uta. In arrivo 92 detenuti destinati al 41 bis del carcere “Ettore Scalas”: il consiglio comunale va contro il Ministero della Giustizia e vota un NO categorico!

 

di Sandro Bandu

 

Il consiglio comunale di Uta respinge in maniera categorica la proposta del Ministero della Giustizia di trasferire 92 detenuti in regime di 41 bis nel carcere “Ettore Scalas” di Uta.

 

Il carcere “Ettore Scalas” di Uta

 

Recentemente si erano già espresse in maniera negativa prima la Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Cagliari, Cristina Ornano, che senza mezzi termini ha denunciato che il sistema carcerario sardo, e soprattutto il carcere di Uta, già sovraffollato, non è in grado di reggere l’urto di tale iniziativa, e con lei, successivamente, aveva rincarato la dose anche la presidente della Giunta regionale, Alessandra Todde, che il 18 giugno scorso, con una missiva inviata al ministro della Giustizia Carlo Nordio, ha manifestato la forte preoccupazione dell’arrivo dei 92 detenuti mafiosi, che potenzialmente potrebbero inquinare e portare pericoli, con possibili infiltrazioni criminose, al tessuto produttivo e finanziario della nostra regione.

Adesso anche il Comune di Uta, con la seduta del consiglio comunale tenutosi venerdì scorso, ha votato in maggioranza la mozione presentata dal sindaco Giacomo Porcu, che respinge in maniera categorica l’intenzione unilaterale del Ministero della Giustizia.

 

Il sindaco di Uta, Giacomo Porcu

 

Queste le dichiarazioni del sindaco subito dopo la votazione:

Venerdì durante l’ultimo Consiglio Comunale la nostra maggioranza ha assunto una posizione netta e chiara sulla sciagurata scelta di destinare i detenuti in regime di 41 bis al Penitenziario Ettore Scalas di Uta. Una scelta calata dall’alto che ci vede fortemente contrari.

Un No ponderato e dettato da valutazioni fondate sulle considerazioni espresse dalla Presidente della Regione, dal Procuratore Generale del Tribunale di Cagliari e da tante altre Istituzioni.

È stato un primo urgente passo che, come rappresentanti della Comunità, avevamo il dovere di compiere.

Dispiace per chi ancora una volta ha lasciato l’aula abdicando al proprio ruolo, soprattutto di fronte ad una criticità così importante”.

 

 

 

 

 

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