Intervista a Sandro Dessì candidato consigliere della lista Alleanza Verdi Sinistra per Alessandra Todde presidente

 

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a cura di Stefano Piras

 

Sandro Dessi, laurea in giurisprudenza, 66 anni in gran parte dedicati al sindacato CGIL e alla difesa dei diritti del lavoro e di cittadinanza, antifascista da sempre iscritto all’ANPI, ex dipendente INPS  con il profilo di ispettore di vigilanza previdenziale impegnato nella prevenzione e contrasto dell’economia sommersa e nell’accertamento e recupero dell’evasione/elusione contributiva. Da sempre impegnato a contatto con lavoratori, lavoratrici e aziende a garanzia dello Stato sociale.

Quali sono i suoi hobby?

I miei studi, la passione per la Costituzione e i diritti fondamentali della persona e l’impegno politico e sociale mi hanno permesso di svolgere con entusiasmo un’intensa attività sindacale. Da sempre amo lavorare il legno e in particolare il ginepro, materiale con il quale realizzo manufatti, esclusivamente lavorati a mano,  ispirati prevalentemente alla storia archeologica della Sardegna come pintaderas, mater mediterranea, e teste di giganti di Mont’e Prama, etc, rifiniti senza l’ausilio di vernici o cere ma con carta abrasiva e cotone.

Ha scelto lei di candidarsi e come procede la campagna elettorale?

Sì, ho scelto io, la convinzione che la grave situazione in cui versa la Sardegna, generata dalla giunta Solinas, richiedeva la disponibilità di tutti e sollecitato dal valore politico che attribuisco all’accordo che tutte le forze, che si riconoscono nel centrosinistra, hanno condiviso privilegiando, nell’interesse dei sardi e della Sardegna, l’unità e l’interesse generale. lo hanno fatto con un gran lavoro di sintesi, lungo e non privo di difficoltà, tra tutte le istanze e gli interessi rappresentati e lo stesso valore ha per me la scelta di individuare Alessandra Todde come la candidata alla presidenza della regione Sardegna in rappresentanza di tutto il centrosinistra. Un accordo e un lavoro che mi ha indotto  a mettere a disposizione della coalizione di centro sinistra, con la lista Alleanza Verdi Sinistra per Alessandra Todde, le competenze acquisite nel mio percorso di vita, convinto che la mia lunga esperienza professionale, insieme alle altre competenze   presenti nella coalizione  i centrosinistra possa essere utile ai sardi e alla Sardegna.

Ci illustri le prime 3 sfide da affrontare da parte della sua coalizione

Penso che ai sardi in questi ultimi anni siano stati compressi molti dei diritti fondamentali richiamati dalla nostra carta costituzionale, tra questi vi è il diritto al lavoro, ad un lavoro dignitoso,  un lavoro che ti libera dal bisogno, ti rende libero come persona e acquisisci automaticamente anche gli altri diritti di cittadinanza e come stabilisce l’art 3 della costituzione consente “ la partecipazione dei lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese”.

L’altra sfida da affrontare è la riconquista della sanità pubblica come baluardo del diritto alla salute di tutti i cittadini, diritto alla salute che non comprende solo il diritto alle cure. Non vi è alcun dubbio che amministrare bene significhi anche gestione oculata delle risorse comprese quelle economiche, ciò che però dobbiamo concettualmente superare è considerare la spesa sanitaria come un costo piuttosto che un investimento. Riprenderci la centralità della sanità pubblica significa garantire a tutti i sardi libero accesso al diritto alla prevenzione e alla cura .

Vi sono poi altri due temi che al pari del lavoro e della salute considero prioritari e ai quali attribuisco pari dignità: sono il diritto alla istruzione e allo studio e il diritto alla mobilità. Per entrambi in questi anni è stato reso complicato l’esercizio dalla incapacità della giunta. è bene ricordare il drammatico epilogo del dimensionamento scolastico in Sardegna, una terminologia tanto nobile quanto brutale, e il ritardo nel pagamento degli aiuti agli studenti sia sufficiente per attribuire la priorità cosi come sarebbe possibile dimenticare il disastro che avvolge la gestione della mobilità in Sardegna. È sufficiente ricordare che ai sardi che lavorano lontano dalla nostra isola e che vorrebbero esercitare il loro diritto di voto è riconosciuto uno sconto di soli 40,00 euro e solo per tratte diverse da quelle previste dalla continuità. Spesso si tratta di studenti che studiano nelle università della penisola, coloro che dovrebbero essere considerati come la migliore risorsa da salvaguardare e sono nei fatti invitati a emigrare.

Quali saranno i primi 3 provvedimenti da affrontare per il suo territorio

Credo che i primi provvedimenti debbano servire per dare le prime risposte ai bisogni urgenti del territorio  e nel contempo cominciare a mettere le basi per una soluzione concreta.

Il mio pensiero va alla condizione concreta delle persone e credo che un segnale la Sardegna può e deve darlo investendo sul sistema sanitario pubblico  e procedere con la stabilizzazione e l’assunzione del personale sanitario e tecnico, necessario a garantire l’accesso alle cure nei tempi previsti e la funzionalità delle strutture territoriali. Nel contempo valorizzare il ruolo dei medici di base e del servizio di guardia medica.

Intervento sulle politiche del lavoro all’insegna di un cambiamento culturale e dell’azione concreta al fine di promuovere una occupazione stabile per donne e giovani sostenuta nei prossimi anni da finanziamenti concreti e mirati. In Sardegna l’80% delle donne è impegnata nel lavoro di cura alla persona e alle famiglie e lavora nei servizi (commercio, turismo e distribuzione). Spesso con contratti di lavoro precari e sottopagati una situazione che richiede interventi urgenti per contrastare l’aumento delle disuguaglianze, serve un sistema che intervenga a dare stabilità economica anche nel periodo di non occupazione, azioni per combattere la povertà. promuovere l’istruzione, garantire pari opportunità, e sostenere l’integrazione e la partecipazione attiva.

Un’altra urgenza che incrocia il bisogno delle persone, e determina l’incremento delle disuguaglianze, è individuare delle misure di welfare a costo calmierato e accessibile a tutti che siano utili a migliorare la condizione di vita delle persone, tra queste misure ritengo sia necessaria l’apertura di nuovi asili nido e scuole materne insieme alle case di comunità per assistenza domiciliare e per il sostegno e cura degli anziani.

 

 

Lei è stato un sindacalista con incarichi importanti nella CGIL: come rispondere al problema che molti sardi pur di lavorare accettino qualsiasi tipo di lavoro a discapito della qualità e di retribuzioni inadeguate?

Credo nella qualità del lavoro, purtroppo in Sardegna sono sempre più numerose le persone che sono costrette dal bisogno ad accettare condizioni di lavoro non sostenibili e tra l’altro con retribuzioni davvero vergognose. Sono però convinto che la Sardegna abbia la possibilità di contrastare queste pratiche utilizzando strumenti normativi adeguati.

Ultima domanda: perché gli elettori dovrebbero votare per lei e per la sua coalizione?

Perché è importante non cedere al pessimismo e concentrarsi invece  sulle potenzialità della comunità sarda, valorizzando intelligenze, capacità ed esperienze per affrontare e vincere le sfide che si presentano.

Perché penso siamo un popolo orgoglioso ma che deve riscoprire la propria identità e il piacere di contribuire con le proprie competenze insieme alle altre presenti nella coalizione, a riaffermare i diritti fondamentali per le persone e a impegnarsi per un ambiente sostenibile per le generazioni future. Ecco le mie competenze sono a disposizione della coalizione di partiti e movimenti di centro-sinistra per provare a realizzare quel cambiamento che aiuti a migliorare la vita dei cittadini che abitano la Sardegna, consapevole che solo con il contributo e la partecipazione attiva di tutte e tutti, saremo in grado di creare quella energia necessaria.

È arrivato il momento di concretizzare il rilancio dei servizi pubblici a partire dalla sanità, il diritto alla istruzione di qualità, il diritto alla mobilità e la messa in sicurezza delle strade, lo sviluppo di un modello economico adatto all’isola, contrastare le speculazioni in atto sul comparto energia , al mantenimento dell’acqua come bene pubblico, e a una Sardegna che valorizzi la propria identità culturale e linguistica. La visione proposta da tutta la coalizione è quella di una Sardegna pacifica, sana, libera, solidale, inclusiva, europeista e sostenibile, dove la qualità della vita si basi su servizi efficienti grazie a un’amministrazione agile e capace di rispondere alle esigenze dei cittadini. Consapevoli di dover percorrere una strada impervia ma possibile insieme sono sicuro che riusciremo a migliorare la qualità di vita dei sardi.

Il 25 febbraio 2024 esprimeremo ogni voto avrà un valore in più, perché sarà anche il segno di adesione ad una idea comune sul nostro futuro. La partecipazione al voto e l’impegno di tutto il popolo sardo sarà essenziale. È il momento di agire, per noi e per le generazioni che verranno.

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