Alluvione, il giorno dopo. Decimomannu e dintorni si svegliano dall’incubo, ma ora bisogna rimettersi in piedi
di Francesca Matta
Ore 9, Decimomannu, Assemini, Uta e i paesi più vicini si svegliano in allerta dopo la lunga notte di chiaroscuri, l’abbaglio dei lampi, il frastuono dei tuoni e una pioggia senza fine. Non si viveva una situazione simile dall’alluvione del 22 ottobre 2008 che colpì la cittadina di Capoterra, facendo 4 vittime. Appena pubblicata la notizia ufficiale dai quotidiani locali, centinaia di utenti social testimoniavano la vicenda con foto e video in diretta.
Tutti hanno oggi presente l’immagine, sconcertante, della strada statale 195 che veniva in parte inghiottita in una voragine, spezzandola in due parti. La stessa immagine che hanno dovuto digerire gli abitanti di Genova, in seguito al crollo del ponte Morandi il 13 settembre scorso. Ma grazie alla prontezza dei vigili urbani, che hanno subito chiuso la strada in procinto di spezzarsi, non si contano vittime sul ponte della 195. Una strada importantissima e tra le più trafficate del sud Sardegna, perché collega il capoluogo alla zona industriale di Sarroch (dove ha sede la raffineria Saras) e la cittadina di Capoterra. Oggi è chiusa al traffico, ma secondo le dichiarazioni dell’Anas verrà riaperta all’inizio della prossima settimana.
Fin da subito i sindaci delle zone principalmente coinvolte – Iglesiente, Campidano, Flumendosa-Flumineddu, Gallura – hanno lanciato l’allerta meteo rossa (oggi arancione) per rischio idrogeologico fino alla mezzanotte di giovedì 11 ottobre e la chiusura di scuole, università e uffici pubblici, mentre per le attività private ciascuno dovrà rispondere delle decisioni dei propri superiori. Alle ore 14 le condizioni atmosferiche sembrano essere migliorate, le temperature raggiungono i 27 gradi e i treni hanno ripreso a viaggiare regolarmente in seguito alla chiusura del tratto Decimomannu – Iglesias decisa in mattinata. A Decimomannu la situazione è stabile e i danni sono di lieve entità, con qualche disagio negli scantinati, il che significa che la rete idrica ha retto bene l’impatto. Non si può dire lo stesso di Assemini, dove la zona bassa risulta allagata e ha perso la vita una donna di 45 anni, Tamara Maccario, mentre cercava di mettersi in salvo insieme ai suoi familiari, che invece son riusciti a vincere l’ondata smisurata di pioggia.
Uta è la zona maggiormente colpita, con 49 sfollati, sei dei quali hanno dormito in centri comunali. Oggi i paesi cercano di rimettersi in piedi, con l’aiuto dei vigili urbani, vigili del fuoco e volontari, ma resta ancora tanto da fare: a Villaspeciosa è saltata la corrente elettrica e gli abitanti si trovano in difficoltà nell’inviare comunicazioni dal proprio paese; l’aeroporto militare di Elmas risulta allagato e quindi inagibile; nell’area esterna al centro commerciale CFadda a Sestu ha ceduto il muro di cinta e son crollate auto e altri mezzi di rifornimento (ore 14:37, ndr). Restano chiuse al traffico, nel circondario: strada provinciale 4 tra Sestu-San Sperate e la Sestu-Assemini; strada provinciale numero 1 di Uta; statale 395, dal km 0 e per i primi 600 metri, a causa dell’allagamento del sottopasso che dalla statale 391 porta alla discount Metro.
Per potersi recare a Cagliari è possibile percorrere la strada statale 130, utilizzare i mezzi pubblici Ctm (linea 9) dal capolinea di Decimomannu e i treni regionali. Nonostante le condizioni atmosferiche sembrino migliorate nel corso del primo pomeriggio, la Protezione civile avvisa: “Sulla base della valutazione meteorologica si prevede un incremento delle criticità idrogeologiche ed idrauliche, in particolare sui versanti meridionali ed orientali dell’Isola. Tutte le forze disponibili, e le squadre dei volontari, sono operative. Ogni tre ore aggiornamenti sul sito della Protezione Civile”.