Assemini, giunta appesa a un filo

di Sandro Bandu

 

Si è consumato in aula consiliare forse l’ultimo atto di una tormentata consigliatura a guida M5S

Si dice fosse nell’aria ed è successo.

Martedì 31 maggio, il Consiglio Comunale di Assemini era convocato per la discussione di punti importanti come il Rendiconto di Gestione 2021 e il Bilancio di Previsione 2022-2023-2024, ma la seduta è stata sciolta dopo appena 40 minuti.

Durante l’appello volti scuri tra i banchi di giunta e gruppo di maggioranza: mancavano ben 5 consiglieri del gruppo M5S, “assenti ingiustificati” come ha rimarcato la sindaca Sabrina Licheri, rendendo impossibile l’approvazione dei punti in discussione, a meno di un appoggio esterno della minoranza, e aprendo de facto le porte ad un probabile commissariamento dell’ente.

Per la giunta Licheri sono stati 4 anni travagliati segnati da numerose defezioni sia in seno alla giunta ma ancor di più tra le fila del gruppo di maggioranza, sintomo di un disagio diffuso fra molti dei consiglieri mai del tutto risolto.

L’ultimo episodio di martedì conferma le voci di rapporti personali, prima ancora che politici, ormai logori che starebbero alla base della clamorosa decisione dei 5 consiglieri di non partecipare alla votazione del Bilancio, marcando la chiara volontà di levare la fiducia alla Sindaca Licheri.

Eletta nel 2018 al ballottaggio con Antonio Scano (candidato di Proposta Civica) con circa il 60% delle preferenze, Sabrina Licheri ha raccolto l’eredità del primo sindaco Cinque Stelle della Sardegna, Mario Puddu.

Una stagione la sua che rischia però di chiudersi anticipatamente a meno che i forti dissensi in seno al gruppo non si risolvano, spianando la strada ad un ultimo anno di consigliatura meno burrascoso dei precedenti.

Ma se anche il tentativo di ricucitura auspicato da molti non dovesse portare frutti, esiste un’altra possibilità per tenere in piedi l’attuale Amministrazione Comunale, ed è stata la stessa Licheri a dichiararlo apertamente in consiglio comunale, prima di lasciare la parola ai capigruppo per la replica alla sua comunicazione.

Si tratta dell’appoggio di altre forze politiche presenti in consiglio, una pragmatica ricerca di sostegno in nome della continuità amministrativa necessaria a portare avanti il lavoro svolto sino ad ora.

Nel suo breve intervento la prima cittadina ha dichiarato testualmente:  << Un progetto che noi vogliamo comunque portare avanti perché la nostra comunità merita una continuazione dell’azione amministrativa ed è per questo che già da subito intendo avviare una serie di interlocuzioni con tutte le parti politiche presenti in consiglio comunale per condividere questo interesse comune che è l’interesse della comunità di Assemini, e vedere se possiamo portare avanti un progetto esclusivo per i cittadini di Assemini>>

Ha suscitato incredulità il fatto che la prima cittadina non abbia sentito l’esigenza politica di rivolgere un invito alla sua maggioranza a ritrovare unità, non abbia dichiarato l’impegno a tentare ogni sforzo nella mediazione con i suoi consiglieri, qualsiasi sindaco nella sua situazione avrebbe fatto questo.

Invece le sue dichiarazioni sembrano auspicare uno scenario diverso, molto rischioso: un appoggio esterno, che è chiaro non sarebbe a costo zero per la giunta che andrebbe incontro ad un pericoloso rimpasto.
Il gruppo dei M5S sarebbe in grado di reggere all’ingresso in giunta e in maggioranza di nuovi compagni di viaggio?

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