Fuga dall’inferno della guerra, le vicissitudini di Ferrucciu Fenza, figlio di un decimese

 

 

di Ettore Massa

 

La guerra fratricida iniziata a febbraio dai russi che rivendicano la “proprietà” dell’Ucraina sta mietendo vittime innocenti e mette in pericolo l’equilibrio tra i popoli sia in Europa che nel mondo intero. I russi uccidono senza pietà tanti civili, e tra mille difficoltà e pericoli di essere mitragliato la gente, terrorizzata, fugge dalla loro terra. L’intervista che segue è la testimonianza del giovane Ferruccio, figlio di un decimese, che è riuscito dopo varie peripezie a ritornare dall’Ucraina nella sua patria.

Ferruccio Fenza nel rifugio

Innanzittutto, ci fa piacere conoscere in breve la storia della tua vita ed il legame con Decimomannu

Ferruccio è il mio nome, nato in Messico, mio padre è Ferruccio Fenza (in Messico è consuetudine dare il nome del padre al primo figlio maschio), figlio di Quintino Fenza di Decimomannu che abita in via Satta. Per la prima volta in Italia sono arrivato a Decimomannu nel febbraio 2021, ospite di mio nonno, e qui ho festeggiato il mio ventitreesimo compleanno. Qui ho trasferito la mia residenza ed ho vissuto per circa sei mesi, ho fatto diverse amicizie con alcuni giovani dell’Oratorio e Don Andrea mi ha inserito nel Coro di Sant’Arega perché suono la chitarra. Decimomannu mi piace, paese dove fa un po’ di caldo ma è molto confortevole.

 

La ricerca di un posto di lavoro, prima in Sardegna poi in Emilia Romagna dove si trasferisce la tua famiglia, ti ha poi portato in Ucraina dove finalmente trovi un’occupazione?

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