ImpresA è DonnA presenta le unghie artistiche di Federica Mastromarino

Sono passati pochi giorni dal 30 marzo, giorno in cui Federica Mastromarino ha soffiato le sue 43 candeline. Nata a Cagliari, vive a Decimomannu ormai da 7 anni. Grazie al suo carattere estroverso ha creato una folta rete di amicizie, soprattutto nella cerchia scolastica frequentata dai figli Giada, 11 anni, e Lorenzo, di anni nove. 

 

Onicotecnica che passione

La scorsa settimana ha inaugurato la sua attività nella vicina Uta in via Stazione 108/b. Perché non a Decimomannu? Perché trovare un locale a Decimo è un’impresa ardua. E di cosa si occupa? Di onicotecnica. Federica è un tecnico specializzato nella ricostruzione delle unghie che agisce con lo scopo di mantenere le unghie sane e migliorarne l’aspetto estetico, anche attraverso l’eliminazione o l’attenuazione degli inestetismi presenti. Per questo l’onicotecnico deve avere necessariamente una formazione sull’igiene, l’anatomia e la fisiologia delle unghie, in modo tale da essere in grado di riconoscere disturbi e malattie e fornire al cliente i giusti trattamenti per lenire i danni. 

Federica ha studiato Scienze sociali, è stata educatrice e ha lavorato in centri per minori e di antiviolenza femminile. Ha seguito inoltre vari corsi olistici. 

 

L’idea e la spinta

«Ho sempre disegnato le mie unghie – racconta Federica – da quando ero ragazzina. Utilizzavo l’eyeliner di mamma e le tempere perché negli anni Novanta non c’erano gli smalti colorati o, se c’erano, erano troppo dispendiosi! Usavo anche gli uniposca rifacendomi alle serie americane in voga al tempo». Oltre che sulle unghie Federica dipinge anche sulla tela, in uno stile astratto tutto suo. «La copertina dell’album musicale della rock band di mio marito Ivan l’ho disegnata io. Amo dar sfogo alla creatività e ho imparato la tecnica osservando la decimese Silvia Urru alle prese con le unghie delle clienti nel suo Shop and Beauty. Lei mi ha dato la spinta. Anche in casa tutti hanno accolto positivamente l’iniziativa di aprire un centro di onicotecnica tutto mio, seppur io sia consapevole – ammette – che conciliare lavoro e famiglia sarà tosta». 

 

Gli ostacoli

«La difficoltà maggiore è emergere perché la concorrenza è tanta. C’è poi tanta ignoranza sulla tipologia di lavoro. Ma è necessario imporre le proprie ragioni, spiegare alle persone che seguire costantemente la cura delle unghie non è soltanto una questione meramente estetica, ma soprattutto di salute. Bisogna investire su prodotti e attrezzatura di qualità e conoscere la chimica. Dall’unghia si legge la salute della persona e, prima di iniziare il trattamento, faccio sempre un’indagine conoscitiva delle clienti. Se, ad esempio, si presenta da me una persona che soffre di onicofagia (vizio di mangiarsi le unghie) devo essere coscienziosa e applicare le regole del caso». 

 

Sogni e aspettative

«La mia aspettativa – conclude Federica – è quella di poter trovare un mio spazietto e fare quello che so e amo fare, lavorando per persone che percepiscono la cultura dell’unghia che va curata e valorizzata. Seguo una deontologia ben precisa, sono determinata e non scendo a compromessi. Il mio obiettivo è quello di riuscire a far prendere del tempo per sé alle clienti, che devono sentirsi rilassate e coccolate, uscendo dal mio studio rigenerate!». 

 

Sara Saiu 

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