La vertenza Sanac

di G. G.

«Il governo deve intervenire immediatamente per spingere Acciaierie d’Italia a ripristinare gli ordinativi dalla Sanac». Lo ha detto il segretario della Filctem Cgil di Cagliari, Giampiero Manca.
«Gli ordinativi – secondo Manca – sono fondamentali per consentire la continuità operativa degli stabilimenti nei quali oggi i lavoratori sono in cassa integrazione straordinaria. Ad Assemini il problema riguarda il 70% dei lavoratori».
La Filctem chiede, inoltre, che Acciaierie d’Italia partecipi al bando di vendita di Sanac, perché «l’eventuale acquisizione da parte dell’azienda di Taranto potrebbe davvero rappresentare una svolta nella prospettiva dei quattro siti e di tutte le professionalità interessate».
In Italia sono quattro le sedi della Sanac. Oltre a quella di Assemini, ci sono Vado Ligure, Gattinara e Massa Carrara, ma Acciaierie d’Italia acquista il materiale necessario per la propria attività all’estero.
Al momento il Ministero delle Imprese, rispondendo ai sindacati, ha detto che è pronto il nuovo bando per la vendita dell’azienda e che il tavolo di crisi Sanac verrà riconvocato una volta concluso il percorso per la presentazione delle manifestazioni d’interesse per l’acquisto.
Secondo la Filctem Cgil nazionale, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy non sembra avere nessuna intenzione di convincere Acciaierie d’Italia a effettuare gli acquisti negli impianti Sanac. Ecco perché il sindacato di categoria annuncia che la mobilitazione dei lavoratori Sanac proseguirà e con essa il sostegno alle proteste dei dipendenti di Acciaierie d’Italia.

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