Storia della cometa NEOWISE

 

 

Di Marco Massa, presidente dell’Associazione Astrofili Sardi

 

Le comete sono oggetti meravigliosi, sia per il loro aspetto a causa della presenza di una lunga coda, sia perché ci raccontano storie che vengono da lontano sia nel tempo, perché la loro origine risale all’origine stessa del Sistema Solare, che nello spazio, perché trascorrono la maggior parte della loro vita nei luoghi più remoti del nostro sistema solare.

Visibilità della cometa Neowise 2020

La cometa C/2020 F3 Neowise venne scoperta a fine marzo dal telescopio spaziale Neowise  e ha raggiunto il perielio, il punto più vicino al Sole di tutta la sua orbita ellittica (44 milioni di km), il 3 luglio 2020 . Il perielio è la posizione più problematica per una cometa dove corre il rischio di frammentarsi a causa dell’intensa interazione con la nostra stella con possibilità di precipitarvi. Al perielio è anche il momento in cui una cometa raggiunge il massimo della sua attività e la coda si fa più lunga, luminosa e spettacolare. La coda di una cometa è visibile solo fino a quando la cometa resta attiva, cioè  finché si trova nel Sistema Solare interno all’orbita di Giove e subisce una forte interazione con il Sole. La Neowise, è stata visibile a occhio nudo per tutto il mese di luglio dopo il perielio ed è diventata via via più visibile fino al 23 luglio, il momento di massima vicinanza alla Terra (104 milioni di km). La cometa stava già diventando meno attiva in quella fase, perché si  allontanava dal Sole, ma nel frattempo si stava anche rapidamente avvicinando alla Terra alzandosi sull’orizzonte nel cielo notturno: ecco perché proprio attorno a quella data ha raggiunto il massimo della visibilità. Dopo il 23 luglio, oltre che dal Sole, la Neowise ha iniziato ad allontanarsi anche dalla Terra. A partire dal 1 agosto la cometa non è stata  più visibile a occhio nudo per cui è stato necessario osservarla col binocolo. Si è apprezzata così  la lunga coda sempre rivolta dalla parte opposta rispetto al Sole, perché è ‘pettinata’ dal vento solare. Mentre la cometa si allontana, la sua coda quindi la precede. Ora la Neowise sta proseguendo il suo viaggio verso il Sistema Solare esterno e poi verso la Nube di Oort, quell’insieme di decine di miliardi di comete che circonda il nostro sistema planetario.

Ma facciamo un breve riassunto della nascita del sistema solare

Il Sole si è formato a partire da una nube di gas e polveri. La nube è collassata verso una zona, lì dove si sarebbe poi formata la stella centrale. La maggior parte del materiale della nube è andato ad accrescere la stella nascente, una parte è fuggita nello spazio interstellare, e un’altra parte si è invece appiattita su un disco attorno al piano equatoriale della stella.Nella parte più vicina alla stella si sono formati i pianeti rocciosi, da Mercurio a Marte, e gli asteroidi della fascia principale. Nella parte più esterna invece si sono formati i due giganti gassosi, Giove e Saturno, e i due giganti ghiacciati, Urano e Nettuno, così come gli oggetti della Fascia di Kuiper e i vari pianeti nani, Plutone, Makemake e molti altri. Proprio nella regione di Urano e Nettuno, dove le temperature erano così basse da portare i materiali della nube a condensare in ghiaccio, si sarebbero formate anche le comete.

Attraverso l’interazione con i pianeti giganti alcune sarebbero state lanciate verso il Sistema Solare interno, diventando le comete di breve periodo,  che tornano a farsi vedere con un periodo minore di 200 anni. Altre, come appunto la Neowise, sono state invece lanciate nel sistema solare esterno, andando a formare la cosiddetta Nube di Oort.

Verso la Nube di Oort

La Nube di Oort è un’enorme regione sferica popolata da comete a lungo periodo che si trovano quasi sempre a grande distanza dal Sole, tra duemila e 50mila unità astronomiche (1 unità astronomica corrisponde a 150 milioni di km), e che di tanto in tanto tornano a fare visita alla loro stella. Tutte le comete che formano la Nube hanno orbite molto inclinate rispetto al disco iniziale intorno al quale si sono formate, estremamente allungate e schiacciate, probabilmente a causa di urti fra di loro che ne hanno modificato l’orbita iniziale spingendole verso il Sole. E il loro periodo di ritorno è estremamente lungo: secoli, millenni o decine di migliaia di anni.

Il mio ricordo della cometa Neowise 2020.
La cometa Neowise non tornerà vicino al Sole prima di 7000 anni per cui nessuno di noi rivedrà mai più questa bella cometa e potremo consolarci guardando ogni tanto questa bella immagine da me ripresa la notte  del 12/13 luglio 2020 dai monti di Siliqua collegando alla reflex il mio telescopio rifrattore Vixen da 70 mm, apocomatico f.5,6 posto su montatura EQ 6.

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