Stefano Mameli, uno speciosese alla conquista della Città Metropolitana di Cagliari

Stefano Mameli, neo Direttore Generale della Città Metropolitana di Cagliari, ma con Villaspeciosa sempre nel cuore

di Giuliana Mallei

Spesso i cambiamenti che avvengono a Cagliari si ripercuotono su tutto il territorio isolano, del resto la città è il capoluogo dell’intera isola, quindi la cosa non dovrebbe meravigliare. Il cambiamento a cui ci riferiamo riguarda, nello specifico, la recente elezione del nuovo sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu. L’elezione ha comportato, per il Primo cittadino del capoluogo di Regione, anche il ruolo di sindaco della città metropolitana, con il compito quindi di sovrintendere alla vasta area amministrativa che comprende parecchi Comuni. La città ha decisamente cambiato rotta, affidando Palazzo Bacaredda ad un uomo, la cui corrente politica, è radicalmente opposta a quella del suo predecessore. I cambiamenti sono stati percepiti fin da subito, ma il vortice ha coinvolto in prima persona anche uno speciosese: Stefano Mameli, dottore in Scienze Politiche, incaricato dal sindaco Paolo Truzzu, dallo scorso Primo agosto, di ricoprire un ruolo molto importante.

Conosciamo Stefano Mameli da sempre (ecco perché gli diamo del “tu”), è stato un piacere incontrarlo per una intervista, che proponiamo ai lettori di Vulcano, affinché anch’essi possano percepire la serietà e la professionalità della persona che, soprattutto a Villaspeciosa, gode di grande e meritata stima.

Esattamente quale incarico dovrai ricoprire nella città metropolitana, su richiesta del sindaco di Cagliari?
Il ruolo è quello di Direttore Generale della Città Metropolitana di Cagliari, ente che ha preso il posto e le competenze, da pochi anni, della vecchia Provincia e comprende 17 comuni dell’area vasta di Cagliari. E’ un ente che si occupa di tante questioni, dall’edilizia scolastica alla viabilità, mobilità e trasporti, all’ambiente, alle politiche sociali e tanto altro. Si tratta di una figura che, per sintetizzare, ha il compito di supportare la parte politica, in primis il Sindaco Metropolitano, nell’attuazione degli obiettivi di mandato, ma contemporaneamente ha la responsabilità di coordinare la parte gestionale e amministrativa, collaborando con i dirigenti e con gli uffici dell’ente. 

Per quanto tempo ricoprirai questo incarico?
È un incarico fiduciario che decade nel momento in cui cessa l’incarico del Sindaco metropolitano Paolo Truzzu.

Purtroppo tra i 17 Comuni dell’area metropolitana manca proprio Villaspeciosa…
Tra i comuni della Città Metropolitana non manca, a mio parere, solo Villaspeciosa, ma anche altri comuni che fanno di Cagliari e hinterland il punto di attrazione per la propria quotidianità: dal lavoro, alla scuola alla sanità, al commercio, per citarne qualcuno. Diversi comuni avrebbero tutti i requisiti per far parte di diritto di questo ente. Si tratta, tuttavia, di una competenza che esula dalla volontà della Città Metropolitana ma che risiede nel Consiglio regionale. E’ un momento, questo, nel quale il ruolo degli enti locali intermedi, che stanno tra il comune e la Regione, è nuovamente in discussione. Occorrerà capire che scelte politiche saranno fatte da qui a poco.

All’indomani della tua nomina, si è scatenata la polemica, qualcuno ha insinuato che tu non potessi ricoprire questo incarico. Possiamo mettere a tacere queste polemiche?
Ho saputo che c’è stata una interrogazione in Consiglio comunale a Cagliari alla quale il sindaco Truzzu ha già risposto in maniera esaustiva.

Prima di questo incarico, di cosa ti occupavi?
Nella mia esperienza professionale ho svolto diverse attività, sia come libero professionista sia come dipendente. Dopo la laurea in Scienze Politiche, ed in particolare in Diritto degli enti locali,  da quasi 20 anni mi occupo di attività legate allo sviluppo locale, alla pianificazione strategica, alla formazione e gestione di gruppi. Ho lavorato come consulente di numerosi enti e agenzie pubbliche di livello ministeriale, regionale e locale. Dal 2011 sono entrato a far parte della famiglia di Confartigianato. Il mio incarico, precedente a questo, è stato quello di Segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna.

Conosci il sindaco Truzzu da tempo?
Non da tantissimo. Ho avuto modo di conoscerlo e di confrontarmi con lui negli ultimi anni, io col ruolo di Segretario di Confartigianato e lui come Consigliere regionale che affrontava spesso tematiche legate al mondo della piccola impresa.

Fino allo scorso anno facevi parte del Consiglio Comunale di Villaspeciosa, in tanti pronosticavano una tua candidatura a sindaco nelle elezioni amministrative 2018; non solo non ti sei candidato a sindaco, ma non ti sei candidato per niente. Era una ipotesi plausibile la tua candidatura a primo cittadino di Villaspeciosa?
Quando ho iniziato la mia esperienza da consigliere comunale a Villaspeciosa non ricoprivo ancora l’impegnativo ruolo di Segretario regionale di Confartigianato. Ho portato a termine l’incarico, soprattutto per rispetto di tutti i compaesani che mi avevano votato. Ma  quell’incarico non mi consentiva di dedicarmi al mio paese come avrei voluto. Anche il ruolo di consigliere va svolto con dedizione e tanto tempo, tempo che era sempre di meno ultimamente. Non ho pensato di candidarmi a sindaco proprio perché non ho preso in considerazione neppure l’ipotesi di candidarmi a consigliere, per via del tempo a disposizione e del ruolo che ricoprivo. Non so se fosse plausibile la mia candidatura, di sicuro mi è stato chiesto da diversi speciosesi; questo mi ha fatto piacere ma ho sempre risposto che in quel momento non potevo.

In futuro pensi di poterti mettere nuovamente a disposizione come amministratore, o sindaco, di Villaspeciosa?
Nella vita non si può mai dire, ma credo che Villaspeciosa abbia scelto un ottimo sindaco che sta crescendo sempre di più, con una nuova generazione di amministratori. Credo che quello che ciascuno di noi possa fare è supportarli e collaborare, anche con la dovuta comprensione e con la consapevolezza che fare l’amministratore locale oggi è molto più di una missione, è quasi una lotta contro i mulini a vento. Ritengo che un’esperienza da amministratore farebbe bene a tanti; in qualche modo è un’esperienza che ti fa uscire dal mondo “virtuale” che sempre più permea le nostre vite e ti fa toccare con mano la realtà e la giusta dimensione delle cose.

Le tue giornate sono sicuramente intense, non solo per il lavoro, ma anche perchè hai una famiglia con due bambini, riesci a conciliare con serenità i due ruoli: lavorativo e familiare a cui la vita ti sottopone in questo periodo?
Si ho due bimbi di 6 e 4 anni. Non è semplice, perchè il mio lavoro mi sottrae non solo tempo, ma anche energie e pensieri che potrei dedicare ad altro. Tutti aspetti, quindi, che si “portano via” qualcosa che è della mia famiglia. Quando si fanno certe scelte si mette in conto la carica di stress che la responsabilità porta con sé ed i sacrifici continui sia personali sia della famiglia. Anche in questo caso direi che solo se vivi certe esperienze riesci a valutare. Avendo riflettuto e ragionato sulla mia scelta non la rimpiango, credo che sia doveroso dare un contributo alla comunità, e ognuno lo fa come può. Come mi sono ripetuto da subito: sono io che ho voluto la bicicletta ed ora pedalo; poi la pedalata può avere salite e discese, può avere il vento a favore o contro, ma il ciclista lo sa, e queste cose le mette in conto.

Ringraziamo Stefano per la grande disponibilità nel concederci questa breve intervista, gli auguriamo di lavorare, come è suo solito, con serietà e precisione poiché, in fin dei conti, Cagliari è la città di tutti noi, e se Cagliari è ben gestita, ne trae vantaggio l’intera isola.

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