Uta, presentati “La terza via” e “Al di la delle evidenti apparenze” di Ignazio Salvatore Basile

di Luigi Palmas

 

 

Uta. Sabato 27 maggio, nel bellissimo Cinema Vittoria, restaurato e diretto da Roberto e Rossano Podda della “creativeservices” e di radio “89”, sono stati presentati i romanzi “La terza via”, Edizioni Efesto, Roma 2021, e “Al di là delle evidenti apparenze”, Merangoli Editrice, Roma 2021, dello scrittore originario di Villasor Ignazio Salvatore Basile.

La manifestazione, con l’intreccio tra intervista e partecipazione di un pubblico attento e sensibile, è stata organizzata dalla Associazione “Stelle e Umanità” della direttrice Susanna Mallei, la stessa che organizza anche il Festival Internazionale Città di Uta, con la collaborazione della “Consulta delle donne” di Uta e con il patrocinio del Comune.

Ha presentato Alessandra Atzori, soprano dell’Ente Lirico di Cagliari, insegnante di canto e Blogger Musicamore. Mattia Sanna, cantautore, ha allietato con la sua bellissima voce la serata con  canzoni sue e di grandi interpreti.

Il primo romanzo è insieme un’autobiografia degli anni giovanili di Basile, quale studente nella facoltà di giurisprudenza dell’Università di Cagliari negli anni ’70, e una storia che descrive gli avvenimenti del terrorismo, sfociati nell’assassinio di Aldo Moro, in una situazione politica e sociale italiana tesa e difficile.

Il protagonista si muove tra Londra, Venezuela, Colombia e Roma, vivendo nuove vicissitudini, nuove opportunità e incrociando situazioni ed esperienze di vita tra droga, sogni rivoluzionari e beat-generation. Nel mezzo di storie di amicizie, sentimenti e vicende drammatiche una borsa misteriosa…

Il viaggio, non la meta, la storia, il rientro, lo portano alla ricerca di sé stesso: la terza via.

Il secondo romanzo di Ignazio Salvatore Basile, “Al di là delle evidenti apparenze”, è un poliziesco che racconta le indagini del Commissario Santiago De Candia, della Sezione Omicidi della Questura di Cagliari.

Nel suo lavoro per ricostruire le fasi dell’omicidio di una anziana signora di cui viene accusato un suo nipote, il suo preferito, unico erede testamentario delle sue ingenti ricchezze, viene aiutato dall’affascinante avvocatessa difensore dell’imputato, Luisa Levi.

I Carabinieri, avvisati dai vicini per le urla della signora ottantaquatrenne, interverngono e trovano il giovane con un coltello insanguinato in mano, mentre, ai suoi piedi, giace il cadavere della zia. È automatica l’incriminazione per omicidio volontario.

Grazie al prezioso intervento dell’avvocatessa Luisa Levi l’indiziato viene scarcerato, scatenando, con l’intervento fondamentale dei mass-media, l’ira dell’opinione pubblica, di cui una buona parte invoca la pena di morte.

Santiago De Candia è un uomo che ama tre cose: la legge, le donne e la cucina. La sua analisi investigativa ha la caratteristica di non fermarsi alla superficie dei casi a lui affidati e di andare, appunto, al di là delle apparenze, anche quando esse appaiano evidenti… Nella sua squadra i collaboratori più importanti sono l’ispettore Zuddas, un sassarese che ama le citazioni latine, e il sovrintendente Farci, amante delle cose semplici e chiare, anche se non meno arguto e attento ai particolari investigativi.

 

 

È così che è nato appunto il romanzo “Al di là delle evidenti apparenze”.

Un giovane trovato dai Carabinieri, con il coltello in mano sanguinante, e la sua ricca zia, che lo ha beneficiato con un generoso testamento che lo nomina suo erede universale, agonizzante ai suoi piedi, nonostante tali apparenti evidenze, grazie all’abilità dell’avvocato Luisa Levi, viene scarcerato dal Tribunale della Libertà.

Le indagini del commissario De Candia confermeranno le intuizioni dell’affascinante legale cagliaritano.

Quanti di noi si fermano sugli avvenimenti con uno sguardo superficiale senza andare oltre? Quanti si arrogano il diritto di dare giudizi affrettati, superficiali e sommari su una persona o su una vicenda senza essersi prima informati ed essere aperti ad un confronto non superficiale con gli altri?

La narrazione è scorrevole. La descrizione degli ambienti, dei sapori, dei profumi e dei colori degli angoli di Cagliari e di altre zone della nostra isola è minuziosa ma essenziale, tanto da farci visualizzare le scene raccontate, e si incastra perfettamente con i dialoghi dei personaggi.

I registri linguistici cambiano in base al contesto e agli interlocutori e l’autore riesce ad utilizzarli in maniera armoniosa e naturale. In tutto ciò la prosa si compenetra con la poesia, è poesia…

Riguardo ai personaggi, ciascuno di loro è caratterizzato dalla propria personalità che emerge man mano che la storia si sviluppa e le pagine incuriosiscono sempre di più, con il progressivo scoprirsi dei personaggi e, alla fine, con la risoluzione del caso.

Il romanzo è scorrevole, pieno di avvenimenti, di analisi e di imprevisti ma è anche, non secondariamente, un contributo all’educazione alla legalità.

 

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