A Sardara ora si accendono i ceri per Santa Maria

 

 

a cura di Alberto Nioi

 

La vicenda del pranzo all’Hotel delle terme di Sardara è ormai di dominio pubblico non solo per lo sdegno che sta procurando nell’opinione pubblica ma anche perché dopo il blitz della Guardia di Finanza, tutti gli organi di informazione ora si stanno concentrando sull’attività di indagine che stanno svolgendo i giudici.

Sia chiaro, non si tratta di una vicenda che abbia sorpreso particolarmente, posto che ci troviamo di fronte alla versione meno ruspante e casereccia del classico spuntino “con gente della regione” che più o meno si è svolto in tutti gli ovili dell’isola. Ovviamente il punto è solo uno: modi e tempi.

Ciò che sta lasciando interdetti è la sfrontatezza, l’ipocrisia e il senso di impunità che si coglie nel constatare che praticamente tutti i partecipanti di quel banchetto, a vario titolo, sono rappresentanti delle istituzioni.

A leggere nell’elenco diffuso dalla stampa locale nomi come quello del direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Cagliari cadono letteralmente le braccia: è stato più onesto Dybala come testimonial in Piemonte. E noi saremmo in “guerra” con gente così? (penso: ma se dovesse accertarsi in via definitiva che il dottore non si trovava a Sardara ad inocular vaccini, verrebbe riconfermato al suo posto?).

A proposito di posto.

Quelli che c’erano ma non hanno ruolo politico perchè raccolgono ancora inviti come “influencer” della variegata galassia del potere regionale hanno tirato un sospiro di sollievo e se la sono cavata con un “chiedo scusa a tutti e alla mia famiglia”. Gli altri invece dovranno rendere conto del loro operato.

Tra questi il Direttore Generale del Corpo Forestale che si sta distinguendo per l’abilità, si fa per dire, con cui cerca di trovare attenuanti al comportamento che gli viene contestato.

Ha partecipato al pranzo di Sardara – afferma – ci è pure andato con l’auto di servizio, ma ci tiene a sottolineare che la mattina era al lavoro. Questo riportano le principali testate giornalistiche isolane.

Ci siamo sentiti tutti sollevati, il Direttore Casula prende lo stipendio e la mattina va a lavorare. Una buona notizia.

E poi, come riporta Sardiniapost, a Sardara c’è andato non solo a mangiare.

C’erano da fare delle verifiche di tipo paesaggistico sul previsto ampliamento del complesso termale e lui evidentemente ha deciso di unire l’utile al dilettevole.

Il dettaglio che dell’ampliamento previsto ne sapesse solo lui, come riporta la testata, e non anche il comune di Sardara, proprietario dell’hotel, dovrebbe essere di interesse per gli inquirenti.

Scorrendo l’elenco dei nomi degli illustri commensali (in verità non tutti illustri, alcuni illustri sconosciuti) c’è pure quello di Umberto Oppus apprezzato sindaco di Mandas, politico di lungo corso e attuale Direttore Generale dell’Assessorato agli Enti Locali della regione.

Politico che ha l’aria di essere serio e affidabile (non lo conosco personalmente ma mi ha sempre fatto una buona impressione) è stato il primo a fare quello che andrebbe fatto in casi come questo:

si è dimesso.

Certo, per quanto mi riguarda, da questa vicenda la sua immagine di uomo delle istituzioni ne esce un po’ offuscata ma almeno un gesto concreto lo ha compiuto.

E’ notizia di sabato 17 aprile che Oppus abbia rimesso nelle mani del presidente Solinas il suo mandato di Direttore Generale a causa del “grave errore commesso”.

Dicevo un gesto che è conseguenza di un’ammissione di colpa e che fa onore prima all’uomo che al politico.

Però temo non basti, anzi sono convinto che una compiuta e sincera assunzione di responsabilità debba portare altre conseguenze per lui. Sarà inevitabile.

Umberto Oppus prima di essere Direttore Generale di un assessorato regionale è un sindaco, lui non ha solo un mandato, ne ha due: uno conferito dal Presidente Solinas, l’altro conferito dagli elettori.

A questi lui ha giurato di osservare lealmente la Costituzione Italiana, al Presidente della Regione non ha giurato nulla.

Lui stesso ha dichiarato che come  Direttore Generale ha commesso un grave errore e per questo ha scelto le dimissioni, ma a mio modesto avviso l’errore più grave, che lo scredita al cospetto della sua comunità, lo ha commesso nel suo ruolo di sindaco.

Per questa ragione, il recupero della sua credibilità politica ha un unico passaggio obbligato: le dimissioni da ogni carica pubblica.

A cominciare dalla più importante ovviamente.

 

 

 

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