A settembre torniamo a votare: quasi spazzato via il “decreto aiuti” ma il “vitalizio” è salvo

di Sandro Bandu

Confesso che avevo già scritto un editoriale, ma la caduta del Governo mi ha fatto cambiare idea e non ho saputo resistere per elaborarne un altro, per fare delle brevi considerazioni su questo nuovo evento che potrebbe cambiare gli scenari della nostra politica futura.

Intanto, però, la caduta del Governo costringerà tutti i politici nazionali, e non, a cambiare i piani estivi, a rimandare sontuose vacanze nei luoghi più esclusivi ed esotici, quindi a sospendere le ferie: poverini!

Adesso inizierà la campagna elettorale.
Già si intravedono le prime schermaglie, ma con il taglio dei parlamentari, in seguito al referendum del settembre 2020, vi sarà una riduzione significativa dei rappresentati delle nostre camere, pari al 36,5 per cento, in entrambi i rami del Parlamento: da 630 a 400 seggi alla Camera dei deputati, da 315 a 200 seggi elettivi al Senato; questo ha già comportato un fuggi fuggi generale e la ricerca di un collegio sicuro.
Ma i posti sono pochi e qualcuno, forse sapendo che non sarà più rieletto, ha già tolto il disturbo e lasciato il proprio partito. Altri, invece, senza fare nomi, hanno già iniziato a fare proclami e a incantare il popolino con le solite proposte senza spiegare da dove portare fuori i quattrini: politica vecchia di vent’anni che comunque fa ancora presa soprattutto sui più deboli.
E vabè, fra due mesi torniamo al voto.
Qualcuno potrebbe dire: “E ma tanto si sarebbe andati a votare fra sei mesi, quindi in effetti abbiamo solo anticipato di qualche mese”.
Tutto questo è vero, ma nel frattempo l’inflazione vola, i tassi d’interesse dei mutui salgono e il tenore di vita si fa sempre più pesante, soprattutto per i più deboli. Il Governo stava intervenendo, con misure ad hoc all’interno del “Decreto Aiuti”, per alleviare le difficoltà quotidiane di chi non riesce a sbarcare il lunario e adesso tutti questi provvedimenti sono a rischio e non parliamo di noccioline, il famoso “decreto Aiuti” che il Governo Draghi stava per varare, e poteva essere operativo dai primi di agosto, potrà ridursi sensibilmente da 23 a 3 miliardi.

Ma a loro che ne frega se il bonus inflazione di 200 euro salta o viene spostato, che importa se il taglio dell’IVA e i bonus salari saltano, loro per altri due mesi continueranno a percepire le loro laute indennità: solo 16mila euro al mese; eppoi sembrerà strano ma il Governo è caduto in una data decisiva e strategica per salvaguardare il loro “vitalizio”. Infatti, la regola prevede la maturazione del diritto alla quota per tutti e cinque gli anni di legislatura allo scadere dei 4 anni, sei mesi e un giorno dal suo inizio. La data designata cade quindi il 24 settembre,

esattamente un giorno prima delle elezioni politiche che si terranno il 25 settembre prossimo.

Un certo Giulio, democristiano doc, furbo più di una volpe, e con l’ironia incorporata diceva: “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”. Secondo voi calza a pennello?

Buone vacanze a tutti!

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *