COVID 19. La App “Immuni” è utile solo per una questione sanitaria o dietro c’è un celato controllo dei cittadini?

Dal Vulcano 104

di Luigi Palmas

 

Le “Autorita’ ” apprestano il tracciamento digitale, “incrociando tabulati, carte di credito e satellitare dei cellulari, per sapere in ogni momento dove siamo e cosa stiamo acquistando”. Approntano “telecamere, sensori biometrici e termici per vedere in ogni istante cosa facciamo, in prospettiva del microchip e della eliminazione del contante”.

«Nel biochip, – afferma Nicola Bizzi nella introduzione alla sua nuova edizione di “1984” di Orwell – saranno registrati tutti i dati individuali, sanitari, fiscali, l’Id, l’Identificativo Digitale, che tutti dovranno avere”. Il denaro cartaceo, “nelle intenzioni dei grandi burattinai”, dovrà sparire: sarà sostituito dalla moneta virtuale, elettronica, “manipolabile, gestibile, controllabile”. Attenzione: “Tutto come da copione, tutto già predisposto e pianificato, secondo i dettami dell’Agenda ID2020”. “L’aver operato nel settore dell’ intelligence – scrive Bizzi – mi ha da tempo fatto capire che era tutto previsto, tutto già da tempo pianificato da menti sofisticate che definire criminali sarebbe un eufemismo”.

Menti che “conoscono molto bene non solo la psicologia umana, ma anche i più reconditi significati dei simboli, che  appartengono oggi alle Ur-Lodges, che ieri hanno pianificato la Rivoluzione Francese, la Rivoluzione d’Ottobre in Russia e anche l’abbattimento delle Twin Towers a New York o l’incendio di Notre Dame a Parigi”. Certe élite di potere “pianificano tutto, e lo fanno da molto, molto tempo”. Niente di ciò che fanno è affidato al caso, “come non lo sono i giorni in cui lo fanno”. Tutto, assicura Bizzi, “viene minuziosamente calcolato”, e “tutte le loro operazioni recano (celate, ma non più di tanto, in determinati simboli e in determinate date) la loro “firma”, sempre riconoscibile”. Si pensi, ad esempio, “all’inquietante scenografia messa in atto nella cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Londra nel 2012″, oppure “alla satanica rappresentazione svoltasi il 1° giugno del 2016 per l’inaugurazione del tunnel del San Gottardo”,  “fino ad arrivare all’aberrante imposizione agli italiani, nel mese di aprile del 2020, di mascherine, non solo nei luoghi di lavoro o in spazi chiusi, ma addirittura all’aperto, addirittura al mare”.

Mascherine?

Secondo molti medici e scienziati di tutto il mondo del tutto inutili contro il virus e dannose, per molti motivi, alla salute. Ma, “al di là della vergognosa e criminale speculazione economica che attorno ad esse c’è stata”, rivestono anche un profondo e recondito significato simbolico: “In passato, simili “dispositivi” erano riservati agli schiavi, alle persone private della loro libertà”. E anche oggi, sostiene Bizzi, il loro vero scopo “è quello di applicare ai cittadini un palese marchio di sottomissione, di asservimento alla paura e di riduzione al silenzio”. Obiettivo: creare un esercito silenzioso di zombie mascherati e impauriti, “talmente condizionati da arrivare ad aggredire, temere e insultare chi a tale paura non si conforma, chi osa non indossare la “museruola”. Per uno psicanalista come il professor Massimo Recalcati, infatti, “l’odio è non sopportare la libertà dell’altro”.

“Proprio quella libertà alla quale molti, troppi, hanno scelto di rinunciare in cambio di briciole di momentanea “sicurezza”, o semplicemente per paura, l’atavica paura della morte”. Come la paura e la mancanza di ragione uccidono la libertà e la democrazia: lo spiega Riccardo Manzotti, psicologo e filosofo: “Come nel romanzo di Orwell, le persone sono state isolate le une dalle altre e soggette a una continua imposizione di notizie da parte di schermi installati nelle loro abitazioni”.

E ancora: “Il runner, il corridore, solitario, non mette a rischio la salute fisica degli altri cittadini ma mette in discussione il valore salvifico della loro presunta moralità: “Se io sto in casa a soffrire, perché non lo fa anche lui?”. “E così si deve stare in casa non per evitare il virus, ma per non mettere in discussione l’autorità del governo cui la società ha demandato la propria libertà. Perché il sacrificio della libertà di tutti sia efficace, deve essere condiviso”. Così, secondo Manzotti, si rivela il lato oscuro della irrazionalità: paura e ignoranza. “L’ignoranza gonfia la paura, che cerca nel sacrificio della libertà e nella sottomissione all’autorità una salvezza che viene applicata con la stupidità irrazionale propria della superstizione”. Nel citare Manzotti, lo stesso Bizzi ne sottoscrive le tesi: “L’aspetto peggiore si è manifestato in tutte quelle forme di intolleranza e di miseria umana che trovano amplificazione nel razzismo da balcone. Si spiano le persone perché gli altri non sono più percepiti in quanto esseri umani, ma come un potenziale pericolo”.

L’applicazione ossequiosa della legge, aggiunge Manzotti, diventa il pretesto per sfogare invidie, rivalità e complessi di inferiorità, fino al patetico astio campanilistico che ad esempio ha ispirato il Presidente della Giunta, si chiama cosi’ non Governatore, della Campania nella sua ridicola polemica contro la Lombardia, sottoscritta dai suoi tifosi che vedono nel sistema-Milano la patria dell’odiato leghismo salviniano ma che dopo la conquista della Coppa Italia  da parte del Napoli calcio con l’ “assembramento” di migliaia di tifosi osannanti accalcati gli uni agli altri e senza mascherine non ha interessato nè le “autorità” nè le “forze dell’ ordine”. “Quando la libertà individuale è sospettata di egoismo, quando si avalla il principio etico-politico che la sola vera libertà è quella che esprime il bene universale – scrive sempre Manzotti – la persona è in pericolo, perché la persona è la sua libertà individuale, insindacabile, indomabile, ingiudicabile”. E’ un fatto: “La paura del virus ha spinto molti a rinunciare ai propri diritti individuali”. La salvezza del corpo in cambio dell’anima appare un baratto ragionevole. “Accettare il diktat dello stare a casa senza ragione non è solo un rischio sanitario (il danno che tanti avranno da questa inutile clausura domestica) ma soprattutto il fallimento del patto di ragione tra Stato e cittadino”.

Ovvero: “Allo Stato non si chiede di spiegare le motivazioni razionali delle regole. Ai cittadini si chiede di comportarsi “responsabilmente”. Ognuno viene meno ai suoi obblighi e ci si tratta con l’indulgenza tipica di persone immature”. “Il patto – conclude Manzotti – non è più basato sulla ragione e sul rispetto reciproco tra persona e istituzione, ma sull’interesse e sulla paura: la superstizione ne è il naturale collante”. Lo sciagurato slogan #iorestoacasa#, si sa, programmato molto tempo prima, infatti, “esprime l’ input della limitazione della libertà e della democrazia». Bizzi cita anche un giornalista scomodo come Gianmarco Landi che definisce la App Immuni del Governo e della Protezione Civile, propagandata dalle tv nazionali, un aberrante strumento di controllo dei cittadini, dalle connotazioni veramente orwelliane. L’appello: “La app del cellulare è una finzione astratta inutile, perché nessuno si può fare il tampone ogni giorno e quindi a cosa servirebbe? È uno strumento politico, non sanitario”.  “Immuni” “può spiare, hackerare, il cellulare ed estendere ingerenze e controlli a tutti i dispositivi, anche con telefono spento”. E tutto questo “è la premessa per una tirannide. Di questo passo si potrebbe arrivare a essere distrutti, in qualsiasi momento”. “C’è anche la possibilità che magistrati o funzionari corrotti e privi di scrupoli possano agire da Grande Fratello e usare le info personali di chiunque per godimento proprio, e magari per ricatto o devastare le vite delle persone prese di mira”                                    

“Se pensate di installare questo cavallo di Troia,  un “bellissimo” regalo del governo filo-cinese e filo-coronavirus, continua Landi, non siete solo idioti: siete dei pazzi, degli incoscienti, dei criminali, e sareste responsabili della diffusione della cultura Big Brother di “1984″.  Che il pericolo sia reale, ricorda Bizzi, lo si constata anche rileggendo una storica conferenza di Rudolf Steiner, grande e indiscusso maestro. Era il 27 ottobre 1917. Parole incredibilmente profetiche. Disse Steiner: “Gli spiriti delle tenebre sono in mezzo a noi, sono qua. Dobbiamo restare in guardia in modo da accorgerci quando li incontriamo, in modo da comprendere dove si trovano. Perché la cosa più pericolosa nel prossimo futuro sarà abbandonarsi inconsciamente a tali influssi, che realmente esistono intorno a noi. Infatti, che l’uomo li riconosca o meno, non fa alcuna differenza per la loro reale esistenza. Ma soprattutto, per questi spiriti delle tenebre sarà importante portare confusione, dare false direzioni in ciò che si sta ora diffondendo in tutto il mondo e per cui gli spiriti della luce continueranno a operare nella direzione giusta”.

Rudolf Steiner

Secondo Steiner, cento anni fa: “gli spiriti delle tenebre ispireranno le vittime di cui si nutrono, gli uomini che abiteranno, persino ad inventare un vaccino per deviare verso la fisicità, fin dalla prossima infanzia, la tendenza delle anime verso la spiritualità”. Steiner vedeva quindi “qualcosa di particolarmente paradossale”, in arrivo “in un futuro prossimo e anche più remoto”. “È pur vero che molti italiani si stanno svegliando, stanno uscendo dalla “caverna” e prendono gradualmente coscienza del grande inganno che è stato pianificato e attuato ai loro danni”, ammette Bizzi, “ma pochi di questi risvegliati, aggiunge, comprendono realmente la vastità, la portata e le finalità di questo grande inganno che stanno vivendo”. E purtroppo è anche vero che la maggioranza dei nostri concittadini “non intende minimamente svegliarsi e uscire dalla matrix”, caratterizzato dal controllo totale delle persone mediante il riconoscimento facciale, la tecnologia 5G e il monitoraggio di ogni spostamento”.

Un mondo segnato “dalle vaccinazioni di massa, dall’impianto di microchip sottocutanei e dall’abolizione del denaro contante”. Un futuro in cui “sarà abolita ogni forma di socialità e di affettività”, e in cui l’infame “distanziamento sociale” diventerà “una regola permanente, anche all’interno dei nuclei familiari”. Un futuro, insomma, in cui “non ci sarà spazio per il dissenso, in cui sarà vietato anche solo pensare”. Un mondo in cui “chiunque potrà essere sottoposto a trattamenti sanitari obbligatori ed essere “rieducato” e “riprogrammato”, come nei peggiori gulag sovietici e laogai cinesi”. La democrazia? “Sarà solo un vago e incerto ricordo, cancellato con un tratto di penna dai libri di storia”. Saremo davvero solo numeri, cancellabili dalla memoria di un computer a piacimento dei nostri governanti? “È questo il futuro che volete per voi e per i vostri figli?”. Conclude Bizzi: «Italiani, svegliatevi, finché siete in tempo, perché di tempo non ne è rimasto molto. Il 1984 di Orwell è adesso, è drammaticamente adesso!”.

 

FONTI:                                                                                                                 

 Nicola Bizzi, editore di “1984”, Aurora Boreale, 2020, esperto di organizzazioni e di intelligence, saggista;

“Agenda ID2020”;

Riccardo Manzotti, psicologo, filosofo;

Gianmarco Landi,  esperto di finanza internazionale, giornalista;

Massimo Recalcati, psicoanalista;Rudolf Steiner, filosofo e fondatore dell’ antroposofia.

Zygmunt Bauman: “La società liquida”, “Dentro la globalizzazione. Le conseguenze sulle persone”.

Lucio Colletti: Crisi delle ideologie;

Ugo Intini: La privatizzazione della politica;

Ugo Intini:  La politica globale;

 

 

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