Decimomannu. Maria Assunta e Francesca Atzeni, due ragazze decimesi sulle orme di papà Ignazio

a cura di Sandro Bandu

 

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Maria Assunta, 35 anni, e Francesca, 34, decimesi doc, svolgono un lavoro particolare che, a detta di molti, non si addice tanto al gentil sesso. Infatti dal 2010, quando ancora erano in età giovanissima, mandano avanti la macelleria ereditata dal padre Ignazio Atzeni andato in quiescenza. Purtroppo Ignazio non ha fatto in tempo a godersi appieno la meritata pensione perché, nel dicembre 2012, è venuto a mancare prematuramente.

Maria Assunta adesso è la titolare dell’attività, è diplomata in ragioneria, è sposata e madre di due figli; Francesca è laureata in Economia, è sposata e madre di un figlio.

 

Le incontro per la nostra inchiesta sulle donne intraprendenti e di successo, per testimoniare che i giovani, ma soprattutto le donne, talvolta si rivelano piene di spirito d’iniziativa e smentiscono, con i fatti, tanti luoghi comuni che le pongono in secondo piano rispetto al genere maschile.

 

 

Maria Assunta, lei oggi è la titolare della macelleria ereditata da vostro padre a Decimomannu: è stato un percorso normale oppure una necessità?

Le dirò che tutto è avvenuto in maniera soft e normale. Mio padre, sin da piccole, ci ha sempre coinvolte, in maniera graduale, soprattutto la sottoscritta, nelle attività della macelleria. All’inizio con le semplici pulizie dei locali e delle attrezzature, poi pian piano anche nelle vere e proprie attività del mestiere: nell’affettare la carne, disossare e preparare le salsicce.

Che ricordi avete di vostro padre?

Nostro padre era un uomo mite, laborioso e benvoluto da tutti. Abbiamo ereditato da lui anche una buona clientela che ci è rimasta affezionata: persone che provengono anche da Villaspeciosa, Decimoputzu e Capoterra. Ha iniziato questo lavoro da giovanissimo, carpendo i segreti da Eraclio Melis, un macellaio storico di Decimo, anche se mio nonno avrebbe voluto per lui un avvenire da perito agrario. Ma forse lui non era fatto per la scuola, era attratto invece da questo mestiere che sarebbe diventato l’unico della sua vita.

Quando voi ragazze avete preso in mano l’attività, la clientela ha storto il naso?

No, assolutamente. Anzi qualche cliente, essendo noi due donne e madri di famiglia, ci confida fatti particolari e in qualche modo siamo diventate delle “psicologhe” (ride, ndr). Con molte madri, poi, ci si confronta a vicenda su questioni legate ai bambini, anche perché la nostra è prevalentemente una clientela femminile.

Che tipo di prodotti proponete?

I nostri prodotti spaziano dalle tortillas agli spezzatini con salse particolari, dagli straccetti di pollo parasangue condito alle famose salsicce preparate con una ricetta ideata da mio padre.

La crisi economica si è fatta sentire anche da voi?

Forse sì, perché magari qualcuno compra meno carne, ma sostanzialmente i clienti vengono. Il problema vero sono le tasse, sono veramente troppe; inoltre, sono aumentati i costi per lo smaltimento delle ossa (costi a parte rispetto alla tassa dei rifiuti), per non parlare poi della fattura elettronica.

L’articolo integrale lo trovate nel Vulcano 104 in distribuzione in questi giorni.

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