Decimomannu. Presentato il romanzo di Giovanni Rallo, L’amore più grande
di Sandro Bandu
Sabato 24 maggio è stato presentato, nei locali del Circolo Gramsci, il libro di Giovanni Rallo, L’amore più grande, pubblicato dalla Case Editrice EDUP il 25 marzo scorso.
Dopo l’intervento del presidente del Circolo Ottavio Schirru e quello della rappresentante della Compagnia (In)Stabile di Sardegna, Monica Licheri, la parola passa all’Autore che evidenzia i due nuclei narrativi presenti nell’opera: il nucleo consistente nella trama della vicenda narrata e quello costituito dalle riflessioni poetiche, filosofiche, etiche e spirituali generate dallo svilupparsi della vicenda stessa.
La quale consiste, nelle sue linee fondamentali, nel fatto che un prete di provincia s’innamora di una giovane parrocchiana che aveva chiesto il suo aiuto per una difficile situazione familiare.
Il nuovo sentimento getta il giovane prete in una confusione e in un travaglio interiore che lo costringono ad interrogarsi sul senso stesso della sua missione sacerdotale.
Nel fare ciò toccherà questioni come il libero arbitrio, il rapporto tra filosofia e poesia, la coerenza interiore di fronte alle lusinghe del mondo, il ruolo dell’ignoranza nel momento di scelte importanti, e tante altre questioni del medesimo tenore.
La parte dell’incontro alla quale il pubblico sembra essersi più interessato è stato il racconto dell’origine di quei due nuclei e il fatto che l’opera sia stata pubblicata ben trent’anni dopo essere stata concepita.
Poiché l’opera sarà presentata nuovamente in altre sedi, non vogliamo svelare aspetti che ascoltati per la prima volta sono indubbiamente affascinanti e, come qualcuno ha detto, meritevoli di essere essi stessi oggetto di una prossima opera.
In ogni caso, le osservazioni del pubblico hanno fatto sì che la discussione si sia allargata anche su temi come la concezione dell’arte nel Medioevo o il ruolo dei valori nell’arginare la paurose deriva etica del tempo presente.
L’opera si presenta, insomma, come una novità, per la molteplicità dei livelli a cui può essere letta e per una certa valenza didascalica che, crediamo, sarebbe particolarmente adatta ad aule scolastiche di vario livello, anche grazie all’ampio spettro di registri linguistici attraverso i quali la vicenda si snoda mantenendo sul lettore una salda presa emotiva.
Auguri, allora, al nostro redattore e direttore artistico!
