La difficile scommessa di Giorgia Meloni

di Sandro Bandu

 

È finita la sbornia della campagna elettorale e come già si intuiva dai sondaggi, e anche dagli umori della gente, ha vinto la coalizione di destra-centro a mani basse che quindi si appresta a governare, ed è giusto che sia così: in democrazia governa chi vince.

Ha vinto Giorgia Meloni, leader dei Fratelli d’Italia, post fascista, e prima donna in assoluto primo ministro della Repubblica italiana.

Il suo partito ha avuto un’impennata clamorosa ottenendo alle elezioni una percentuale di oltre il 26 per cento che, rispetto al 2018, ha quadruplicato i suoi voti, con quasi 6 milioni di voti in più, cannibalizzando, secondo gli esperti, i partiti di coalizione: la Lega in primis che ha perso oltre 3 milioni di voti e Forza Italia che ha perso 2 milioni e 300mila voti.

Adesso l’onore e l’onere per Giorgia Meloni di governare, tanto ormai i partiti li abbiamo provati tutti: prima i democristiani poi i socialisti, i repubblicani, i liberali, Forza Italia, Partito Democratico, Lega, 5 Stelle, mancavano all’appello solo i post-fascisti.

Tutti hanno fallito, tutti hanno promesso e disatteso le speranze degli italiani, e infatti il partito dell’astensionismo è sempre più folto e primo in assoluto.

Certo che la Meloni si appresta a governare in un momento molto difficile per il nostro Paese: molte sono le urgenze, a partire dalla crisi economica con l’inflazione che ha raggiunto i livelli degli anni ’80, dalla crisi energetica che sta stritolando le imprese e le famiglie, dalla corsa a preparare i progetti per ottenere e non perdere i fondi europei del PNNR.

 

Nella foto, Silvio Berlusconi, la neo Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Matteo Salvini

 

Vediamo cosa riuscirà a fare e se riuscirà anche ad accontentare i suoi alleati che in campagna elettorale hanno promesso di tutto e di più, a partire da Berlusconi che ha rispolverato i canovacci dei suoi esordi in politica: mille euro minimo per le pensioni e dentiere per tutti i pensionati; un milione di alberi da piantare per ammorbidire gli ambientalisti e così via: non c’è niente da fare, il Berlusca, sino alla fine, è il più grande venditore di illusioni.

Vedremo se Giorgia Meloni darà seguito alle strabilianti promesse dell’ex cavaliere, il quale comunque non è proprio contento dell’essere stato relegato ad un ruolo di secondo piano e del non aver ottenuto i ministeri richiesti: per la neopremier non sarà facile governare con un alleato che sta già mostrando le proprie insofferenze e non fa neanche niente per nasconderle e con lui il suo sodale Salvini.

Sul fronte avversario, il centro- sinistra, dopo la cocente sconfitta, si lecca le ferite e già cerca la maniera per far cadere il governo in carica e sono passate solo poche settimane dell’insediamento del nuovo governo.

In Italia, purtroppo funziona così: chi è all’opposizione cerca sempre di ostacolare anziché proporre e rendersi utile per proporre soluzioni che aiutino i cittadini a stare meglio, soprattutto in questo periodo storico dove la povertà ha attanagliato quasi sei milioni di italiani: facciamola governare, poi fra 5 anni saranno gli elettori a darle il voto.

Ecco la scommessa che Giorgia Meloni dovrà vincere: cercare di rimanere in sella contrastando i suoi avversari in parlamento, ma anche guardandosi le spalle dai suoi alleati, come dire “dai miei nemici mi guardo io, dai mie amici mi guardi Dio”.

 

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