Fine legislatura 2013-2018, il sindaco Elio Mameli racconta Villaspeciosa
di Luigi Palmas
Egregio signor Sindaco, nel salutarLa a nome della nostra rivista VULCANO La ringrazio per la sua disponibilità. Dopo tre legislature, limite di mandato, intende proporre ai suoi concittadini per le prossime elezioni comunali una sua candidatura, ovviamente come consigliere, in una lista da Lei ispirata?
“Non ho ancora deciso, sto riflettendo, anche se le confesso che mi piacerebbe rendermi ancora disponibile a lavorare per il bene della mia comunità“.
In questi quindici anni di Capo dell’Amministrazione comunale pensa di aver rispettato gli impegni presi con i suoi concittadini secondo i programmi presentati alle elezioni?
“Credo di si, probabilmente avendoli anche superati ampiamente, tenendo conto che nel 2003 avevamo di fronte una situazione amministrativa a dir poco precaria e piena di problemi gravi e insoluti da affrontare. I primi cinque anni non sono stati sufficienti, si sa che bisogna affrontare l’ ordinaria amministrazione e progettare per risolvere i problemi più importanti e urgenti. Nel secondo mandato, dal 2008 al 2013, la mia Amministrazione ha lavorato bene e ha ottenuto ottimi risultati, di cui poi le dirò. I risultati elettorali nel 2013, con l’ apprezzamento dei cittadini con l’80% di consensi, lo dimostrano. Nella terza legislatura, dal 2013 ad oggi, ho lavorato, insieme alla mia Giunta e ai consiglieri della maggioranza, sempre molto motivato, col massimo impegno e ho ottenuto buoni risultati, oserei dire “futuristici”. Per far questo è indispensabile crederci e pensare continuamente in positivo. Villaspeciosa è una piccola comunità di circa 2.500 persone ed è la mia grande famiglia. Ci conosciamo tutti, sono nato a Villaspeciosa, ci abito, mi piace la mia gente con cui ho un rapporto bellissimo”.
Ritorniamo per un attimo ad ottobre 2002, crisi comunale con Lei protagonista, Sindaco Aroni, e quindi interruzione della legislatura, nuove elezioni nel 2003. Contestazione del tempo lunghissimo di potere del Sindaco di allora, come alcuni sostengono, ritorniamo al numero di mandati, o altro? Ci vuole spiegare brevemente?
“No, solo opposizione a chi anteponeva il potere personale e di gruppo al bene pubblico, interessati solo all’ amore per la città. C’ è sempre questo rischio, anche oggi, come sempre, e i cittadini, quando votano, se ne devono ricordare ed essere coscienti e informati”.
E’ soddisfatto dei suoi quindici anni di attività come sindaco? –
“Ho già risposto in parte. Aggiungo che avrei preferito continuare per poter concludere opere iniziate, avendo anche molte idee e progetti per il futuro. Con un solo mandato non si può far fronte a tutti gli impegni presi con i cittadini, purtroppo; un secondo è necessario, ovviamente se gli elettori hanno giudicato positivamente il lavoro fatto e impostato, nel mio caso un terzo è stato indispensabile e comunque sono stato premiato con l’80% dei consensi. Non sono d’ accordo col vincolo di mandato. Gli elettori comunque decidono col loro voto se confermare o no la loro fiducia a chi governa ed eleggere i loro rappresentanti. C’è una evidente contraddizione con i non vincoli per i mandati dei parlamentari, deputati e senatori, dei parlamentari europei, dei consiglieri regionali e, quando c’erano, dei consiglieri provinciali. Non c’è nessun senso quando si parla di amministrare piccoli comuni con bilanci da fame e poche opere pubbliche finanziate in ritardo e con scarse risorse. Un dato su cui riflettere: alle ultime elezioni comunali su sessanta comuni ventuno hanno presentato una sola lista, due comuni nessuna.
Che significa? Non possiamo amministrare le popolazioni facendo gli esattori delle tasse per lo Stato e con i tagli pesantissimi di bilancio in tutti i settori, per obbedire alla pazzesca linea di austerità imposta da questa Europa dei banchieri e accettata dall’Italia“.
Qual è il suo orientamento politico, come lo definisce in base alle scelte fatte e in base alla composizione delle sue liste?
“Non sono iscritto a un Partito politico, sono un moderato di centro, non ho formato le liste con accordi con partiti politici, nelle liste civiche di questi anni ci sono persone di orientamento politico sia di centro che di centro sinistra che di centro destra, con l’ unico obiettivo di amministrare bene Villaspeciosa con serietà, impegno e umiltà”.
Nei suoi programmi di governo della città a quali bisogni prioritari ha fatto riferimento e a quali ha dedicato le maggiori attenzioni?
“Nel precisarle che, prima di aver svolto il mio incarico di sindaco, ho fatto il consigliere e ho acquisito e maturato la consapevolezza che per svolgere compiti istituzionali a livello comunale è necessario conoscerei i cittadini, le famiglie, i bisogni, il territorio, i problemi e le loro priorità. Le mie priorità sono sempre state: i valori morali, la famiglia, l’educazione, la cosa pubblica, l’ ambiente, le risorse economiche. Le priorità sono state la scuola, con cui abbiamo un bellissimo rapporto, programmi concordati per l’educazione e progetti ambientali e la conoscenza del ciclo rifiuti, la scuola per l’ infanzia cui abbiamo destinato un finanziamento di 1.000.700 euro, un concorso di progettazione di 500.000 euro di un asilo nido, l’ampliamento del cimitero, non più orizzontale ma verticale, la sicurezza del territorio. Queste priorità sono proseguite con la realizzazione in questi anni del programma Iscola, ideato e portato avanti dalla Giunta Regionale nel 2014. Abbiamo promosso e ampliato le politiche sociali, ambientali, il verde pubblico, l’ urbanistica, la cultura. Abbiamo ampliato il Parco S. Platano, con un finanziamento della Provincia, comprando altro terreno, aumentando gli accessi da due a tre. Tutti gli edifici pubblici sono stati portati a norma eliminando le barriere architettoniche rispettando le leggi vigenti e si stanno eliminando quelle dei marciapiedi. I lavori nel cimitero sono stati importanti, ed è stato ampliato e reso efficiente. La viabilità è stata continuamente resa scorrevole e sicura. Con un finanziamento Europa-Regione di 1.500.000 euro abbiamo messo in sicurezza il Rio Matta Mannu Spinosu”.
Mi ha accennato a una particolare attenzione, oltre all’educazione e alla scuola, alla cultura. A che cosa in particolare?
“Abbiamo pubblicato un bellissimo libro su Villlaspeciosa, finanziato dalla Regione col 20% del costo per produrre 50 copie, ma con 20.000 euro del bilancio comunale abbiamo fatto in modo da distribuire una copia a tutte le famiglie gratuitamente. La nostra cerimonia per ricordare i caduti di Nassyria è stata tra le più importanti di tutta la Sardegna con la partecipazione di tutta la popolazione e di molte autorità importanti ai massimi livelli civili e militari. Per la ricorrenza del centesimo anniversario della Grande Guerra ad Asiago porteremo il gonfalone di Villaspeciosa; la Presidenza del Consiglio ha concesso il logo della ricorrenza al Comune. Abbiamo fatto un programma triennale con la direzione didattica delle scuole, iniziato due anni fa, iniziando con una mostra di armi, anche austriache, e abbiamo posto una targa ricordo per la cerimonia, la mostra e il convegno. Abbiamo fatto recentemente, il 2 marzo, a scuola, una conferenza per esporre il progetto che coinvolge le terze medie in una gita didattica al Comune di Asiago, insieme appunto alle autorità comunali. Il Comune interviene per l’abbattimento del costo del biglietto per gli alunni e fa sì che vengano accompagnati con guide in pullman e jeep in montagna per conoscere i luoghi in cui hanno combattuto e sono morti molti nostri concittadini sardi”.
Ci può parlare di un aspetto importante che coinvolge il territorio, l’urbanistica, l’edilizia e i piani abitativi?
“Abbiamo dovuto affrontare il grande, difficile e doloroso problema del debito del Comune per gli espropri degli anni ’80/85 per il piano di edilizia economico popolare. Era un problema prioritario. L’Amministrazione, il Sindaco, dovevano resistere in giudizio, con grandi rischi economici anche personali, per non pagare 3 milioni di euro con sentenza della Corte d’ Appello del Tribunale di Cagliari per gli espropri del Comune giudicati abusivi e con il piano di zona quindi annullato. Il Comune aveva però realizzato negli anni opere di urbanizzazione, non quindi restituibili ai proprietari che avevano vinto le cause in tribunale. Il piano di lottizzazione pubblica in zona “c” proseguì, continuarono le opere di urbanizzazione per poi vendere i lotti e pagare i debiti. Grande rischio. La prima tranche fu di 750.000 euro con lotti venduti in via Roma, di cui 500.000 per pagare una parte dei debiti e 250.000 per opere di urbanizzazione. Avevo chiesto l’intervento anche della Giunta Regionale. Il Presidente Soru mi ricevette dopo quattro anni e mezzo e mi rispose che non poteva intervenire. Successivamente, con l’avvicendamento del quadro politico, la Regione finanziò progetti di recupero di aree della zona. Si è arrivati alla definizione del debito pagando 1 milione di euro con un accordo con i legali dei proprietari e una nuova sentenza della Corte d’ Appello di Cagliari. Quindi un debito di 3 milioni di euro lo abbiamo ridotto a 1 milione e abbiamo recuperato un patrimonio vendibile di 12.000 m2″.
L’urbanizzazione in che cosa consiste? Quanto costa il terreno a m2 e chi ne potrà usufruire a prezzi agevolati?
“I lotti del PEEP vengono venduti a 175 euro /m2. 14 tra questi di 220/250 m2 sono destinati a coppie di giovani residenti a Villaspeciosa da almeno 5 anni che ne faranno richiesta. Le strade hanno 8 m di carreggiata, fogne, parcheggi, illuminazione a led, palestre. Queste problematiche di espropri illegali, tra l’ altro spesso non pagati o pagati in termini irrisori ai legittimi proprietari, frutto di piani urbanistici e di scelte sconsiderate negli anni ’80, sono venuti e stanno venendo a galla, dopo 30 anni, in molti Comuni, circa cento in tutta la Sardegna”.
Cosa ne pensa del nuovo assetto del territorio, dell’Area metropolitana e della nuova suddivisione delle Province?
“Abbiamo ripetutamente richiesto, senza successo, che Villaspeciosa facesse parte dell’Area metropolitana di Cagliari, com’era logico, e non della nuova Provincia Sud della Sardegna. Altri Comuni, vedi p. es. Villa S. Pietro, ne fanno parte, chissà perché e per come! In ogni caso queste scelte di suddivisione territoriale assurda e sconsiderata, solo a beneficio di pochi per scelte politiche, hanno lasciato molti malumori e contrasti, vedi molti comuni della Gallura, del nuorese e del sassarese e molti altri”.
L’economia nazionale e quella sarda in particolare sono in una situazione molto difficile e critica. I cittadini ne fanno le spese tutti i giorni in tutti i campi. Lei, da Sindaco che deve risolvere molti problemi collettivi, cosa ne pensa?
“Ha toccato un tasto dolente! Io sono antieuropeista, contrario a questa Europa. Sono contro l’appartenenza dell’Italia a questa Europa, antidemocratica, dominata da alcuni governi più forti, sotto il controllo della finanza internazionale, di grandi e potenti banchieri, della BCE, dell’ euro, delle lobby di tutti i tipi al loro servizio. Abbiamo ceduto e perso la sovranità nazionale, la sovranità monetaria, a partire dalla separazione tra Banca d’Italia e Tesoro, incominciando da Andreatta, Carli, Ciampi, Draghi, etc… Ci hanno impoverito tutti e i ricchi e i potenti sono diventati sempre più ricchi e più potenti e più aggressivi. Siamo sotto scacco dal Trattato di Maastricht a quello di Lisbona e agli altri, tra l’altro con la scelta di inserire in Costituzione il pareggio di bilancio, votata di notte in pochi minuti da tutti i Partiti in Parlamento, con il silenzio assoluto dei media e l’inconsapevolezza totale dei mortali cittadini, scelta assurda e folle, criticata da economisti di tutto il mondo, compresi molti premi Nobel. Siamo governati da pochi potenti che hanno il supporto di una miriade di burocrati ed economisti non eletti da nessuno, espressione di poteri economici sovranazionali. Sono invece un convinto europeista per un’ Europa federale, un’ Europa dei popoli, con pari dignità e con elezioni dei rappresentanti dei popoli. Il Parlamento Europeo non ha nessuna funzione rilevante di potere, chi comanda e decide è la Commissione, formata dai rappresentanti dei governi; tra questi chi comanda sono solo i più forti, noi siamo solo la cenerentola e subiamo tutte le imposizioni passivamente sotto il ricatto del debito pubblico, che nella realtà economica non esiste. A noi serve la sovranità monetaria, non dover prendere a prestito i soldi che servono allo Stato dalla BCE, banca privata di proprietà delle più grandi banche europee da cui dipendiamo e a cui paghiamo gli interessi da usurai; ecco lo “spread” e il debito pubblico da 2.000 e rotti miliardi che aumenta continuamente e da cui non possiamo uscire, come se fossimo incatenati, per cui restrizioni continue in tutti i campi. Grecia docet. Siamo in una situazione molto grave e difficile, ne siamo consapevoli e preoccupati”.
Che cosa pensa che si potrebbe fare e in che modo?
“Abbiamo bisogno di un’altra politica e di una classe dirigente all’altezza e consapevole per far fronte a tutto questo e a un’Europa dei popoli, come era stata ideata all’origine, da Spinelli in poi, in senso politicamente democratico, non solo economico. Abbiamo fatto un convegno su questi argomenti con illustri esperti ed economisti e sono disponibile ad altri in modo che i nostri concittadini vengano a conoscenza di queste problematiche e abbiano una coscienza adeguata, conoscere per deliberare“.
Egregio Signor Sindaco, nel ringraziarla per questa interessante intervista Le porgo, a nome della redazione di VULCANO i migliori auguri di buon proseguimento di buon lavoro.
Vulcano n° 95