Liberare la libertà

Negli ultimi anni, il panorama politico internazionale ha assistito a sviluppi che meritano una profonda riflessione. Sia negli Stati Uniti che in Russia si è osservato un progressivo rafforzamento del potere nelle mani di pochi a discapito della libertà e della democrazia.

Negli Stati Uniti, il ritorno di figure come Donald Trump e il movimento MAGA hanno riacceso dibattiti e controversie. L’influenza di élite economiche e l’emergere di correnti che propongono visioni estremamente polarizzate hanno reso la società americana ancora più divisa.

Parallelamente, in Russia, il governo di Vladimir Putin ha consolidato il proprio controllo attraverso rapporti stretti con importanti esponenti economici, dando vita a una realtà in cui il pluralismo politico appare sempre più limitato.

La centralizzazione del potere e l’indebolimento dei meccanismi di controllo democratici hanno sollevato preoccupazioni sia a livello interno che internazionale.

È evidente che un politico che prolunga il suo mandato per molti anni ed elimina gli oppositori, pur utilizzando formalmente mezzi democratici, non può essere considerato parte di una vera democrazia.

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Allo stesso modo negli USA, come è avvenuto in Italia con Berlusconi, quando gli interessi politici si fondono con quelli privati di imprenditori multimilionari che detengono il controllo dei media e distorcono l’informazione, il processo elettorale non può essere considerato genuinamente democratico.

Il conflitto di interessi diventa evidente quando chi possiede un’enorme influenza mediatica utilizza tale potere per orientare l’opinione pubblica a proprio vantaggio, limitando la pluralità di voci e il libero dibattito. In questi casi, il potere economico si trasforma in un’arma politica, minando le basi della democrazia, che si fonda sull’uguaglianza di opportunità e sulla trasparenza.

Una competizione elettorale in cui l’informazione è manipolata a favore di un candidato non può essere definita equa, poiché viene compromessa la capacità dei cittadini di formare un giudizio libero e consapevole.

È evidente quindi che il nostro futuro non si costruisce sostenendo oligarchi o miliardari, ma attraverso scelte politiche che mettano al centro il bene comune e i valori democratici.

Chi ci libererà dunque da queste tendenze autoritarie?

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Oggi l’ordine mondiale è cambiato, e questa nuova Europa, che si è risollevata dalle ceneri di due guerre mondiali, seppur minata dal populismo, sembra ancora animata dalla volontà di preservare la libertà dei suoi cittadini, difendere lo stato di diritto e mantenere saldi i principi della democrazia.


libertà e democrazia in catene
Immagine di Emanuele Mulas

Ad ogni modo come abbiamo visto nei casi di Ucraina e Gaza, l’Europa, pur dichiarandosi baluardo di valori democratici, si trova spesso in una posizione delicata e subalterna.

I paesi dell’Unione Europea rimangono divisi e deboli tra la volontà di intervenire e il timore delle ripercussioni politiche ed economiche, dettate dalle altre potenze.

L’Europa, sotto la pressione della crisi migratoria e dei conflitti internazionali, si trova in una posizione difficile. Sebbene stia considerando il riarmo, e nonostante le dichiarazioni a difesa della democrazia, la sua risposta è stata spesso esitante, focalizzandosi più sugli interessi esterni o di pochi, piuttosto che sulla propria stabilità interna. In questo modo, ha permesso a forze avverse di minare le proprie scelte.

Forse è il momento che l’Europa ritrovi un ruolo più incisivo nel promuovere la democrazia e nel difendere i diritti umani, non solo sul proprio territorio, ma a livello globale.

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La Cina, altro attore spesso sottovalutato, adotta un approccio pragmatico ed efficente, concentrandosi sui propri interessi strategici e commerciali. Forte di un sistema politico centralizzato e democraticamente cinese, difende il suo popolo dalle influenze esterne e guarda con attenzione all’evoluzione degli eventi.

Ormai da anni è pronta a uno scontro difensivo ma non si fa coinvolgere nelle vicende occidente, preferendo per il momento mantenere un certo equilibrio di potere globale a proprio favore.

La ‘democrazia occidentale’ invece, in cui la libertà e i diritti umani svolgono un ruolo fondamentale, appare oggi difficile da rafforzare, migliorare e preservare, soprattutto in tempi brevi.

Per mantenerla in piedi, è necessario un impegno collettivo e costante, volto a creare una società in cui il potere sia al servizio del bene comune, anziché di interessi ristretti. È essenziale che tutti comprendano che la libertà di partecipare e di esprimere il proprio pensiero, senza che i diritti altrui vengano sopraffatti, non è scontata, ma è qualcosa per cui dobbiamo lottare, come è stato fatto da chi ci ha preceduti.

La vera speranza per un futuro più giusto e democratico non risiede tanto nelle istituzioni e nei nostri leader del momento, quanto nella nostra capacità di agire con responsabilità e consapevolezza, affinché la politica ritorni a essere un terreno di incontro e di crescita condivisa.

Emanuele Mulas

 

 

 

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Un pensiero riguardo “Liberare la libertà

  • 13 Marzo 2025, 11:54 in 11:54
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    Una sintesi perfetta e chiara… La mia speranza è che molti più giovani ricomincino a discutere, serenamente, su questi avvenimenti politici. Solo un popolo che ha ben chiara la visione politica interna ed esterna, potrà essere il tirante di una vera democrazia e sarà capace di votare con coscienza.

    Risposta

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