Rachele Garau: «Gli asseminesi devono riappropriarsi della propria identità culturale»

Rachele Garau, 32 anni, dal luglio scorso è l’Assessora alla Cultura del Comune di Assemini. Dopo l’elezione in consiglio comunale con 262 preferenze, la nuova sindaca Sabrina Licheri le ha affidato l’importante incarico all’interno della Giunta.

L’Assessora Garau ci accoglie molto cordialmente nel suo ufficio per una chiacchierata.

Rachele Garau, Assessora alla Cultura del Comune di Assemini - © foto Raffaele Schirra
Rachele Garau – © foto Raffaele Schirra

Buongiorno Rachele. Immagino sia contenta per il risultato elettorale.
Non mi aspettavo di ricevere così tante preferenze. In campagna elettorale abbiamo fatto un lavoro di squadra non pensando agli interessi dei singoli candidati. Ma non posso nascondere la mia gioia.

Qual è il tuo rapporto con la politica?
Mi sono sempre interessata alla politica informandomi attraverso il web, i giornali, la TV. Qualche anno fa mi sono avvicinata, con tanta curiosità, al Movimento 5 Stelle. Mi sono iscritta alla sezione locale, poi è arrivata la candidatura ed ora eccomi qua.

Parlaci un po’ di te. Il tuo percorso di studi, le tue passioni.
Mi sono diplomata al liceo artistico e ho conseguito una laurea in Beni Culturali. La mia più grande passione è la pittura. E poi adoro andare a correre, fare sport è salutare.

Cos’è, per te, la cultura?
Credo sia riduttivo considerare cultura solo l’arte, il folklore, la storia. La cultura è progresso, è evoluzione, è apertura. Ed è anche partecipazione: è il cittadino che vuole essere parte attiva di un progetto culturale.

In che modo intendete coinvolgere gli asseminesi?
Abbiamo proposto la creazione di un circuito museale in cui i cittadini siano parte di un progetto attraverso l’esperienza e la partecipazione. Un esempio: è auspicabile che le persone siano in grado di comprendere il percorso che fa un reperto dal momento del suo ritrovamento fino alla conservazione in una teca di vetro. Il nostro compito è quello di far riappropriare gli asseminesi della propria identità culturale, persa nel corso del tempo.

Mi viene da pensare ad un vero e proprio museo. Rientra nei vostri progetti?
Vogliamo restaurare il vecchio municipio e farlo diventare sede del nostro museo. Valorizzeremo questo spazio molto importante per la città. L’edificio ospiterà i reperti archeologici ritrovati negli anni ’70, in particolare in una necropoli fenicio-punica, attualmente custoditi nei locali della Soprintendenza Archeologica di Cagliari. Verrà svolto un preciso lavoro di catalogazione e di restauro dei reperti. Sarà un “museo dell’identità locale”, mi piace definirlo così.

Il passato è importante. Ma anche gli artisti contemporanei meritano attenzione.
Penseremo al presente e anche al futuro. All’interno delle aree museali ci saranno dei laboratori. Saranno luoghi di aggregazione per gli artisti. Occorre dare a tutti l’opportunità di esprimersi, penso in particolare alle nuove leve pittoriche e ai muralisti.

I progetti sono ambiziosi. Avete i soldi necessari per realizzarli in breve tempo?
Il nostro assessorato è il più “povero”, dobbiamo fare i conti con un budget molto esiguo. Abbiamo destinato una parte dei fondi ai progetti che abbiamo già in mente. Ora occorre studiare a fondo la normativa per valutare se c’è la possibilità di reperire ulteriore denaro. Cercheremo di accedere ai finanziamenti regionali che ci consentirebbero di realizzare e concludere i lavori al vecchio municipio entro la fine del nostro mandato.

Il nuovo teatro sembra pronto. Avete fissato una data per l’inaugurazione?
Purtroppo no, dobbiamo mettere a punto delle piccole cose prima di poterlo aprire al pubblico.

Porterete avanti i progetti già avviati?
Proseguiremo col progetto dei murales Innamor’art, che ha avuto un grande successo in passato, cercando di arricchirlo e di dargli nuovo lustro. Assemini da troppo tempo è considerato un paese dormitorio ed è fondamentale abbellire la città con queste opere d’arte. Un altro evento che organizzeremo ancora nei prossimi anni è la rassegna Leggo di notte.

Assemini è una città dispersiva e gli eventi sono spesso poco partecipati. Scarsa sensibilità culturale o un problema di mancata informazione da parte vostra?
Entrambi i fattori. Alcuni eventi in passato hanno avuto un buon riscontro in termini di pubblico, ma è nostro dovere cercare di coinvolgere sempre più persone. Ora si tende a pensare solo alla comunicazione tramite social network, ma non tutti hanno accesso alle nuove tecnologie. Credo che la diffusione di manifesti e brochure sarebbe più efficace. Nei nostri progetti c’è l’installazione di alcuni schermi a LED attraverso i quali pubblicizzeremo gli eventi in programma.

Rassegne teatrali e cinematografiche. Senza un adeguato approfondimento su alcune tematiche c’è il rischio che siano eventi di puro intrattenimento fini a se stessi.
Stiamo pensando alla programmazione futura e abbiamo in mente di realizzare dei cineforum. Questo sarà uno dei tanti modi con cui coinvolgeremo i cittadini. Partiremo col Mese dei Diritti Umani: oltre alle proiezioni cinematografiche abbiamo in cantiere una mostra al vecchio municipio e un dibattito al centro giovani”.

Ci sono vari problemi sociali che hanno una matrice culturale. Penso, ad esempio, alla violenza di genere. In che modo lavorerete per sensibilizzare su questo tema e fare prevenzione?
Ci siamo già attivati in questa direzione. Quest’anno, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, l’assessorato alla Cultura ha organizzato un corso gratuito di autodifesa denominato Difesa Donna. Un evento molto partecipato che riproporremo in futuro. Inoltre organizzeremo convegni e dibattiti su questo angoscioso problema. Sottolineo che noi siamo sempre in prima linea per quanto riguarda queste e altre battaglie. Non dimentichiamo quelle relative alle unioni civili e ai diritti delle coppie omosessuali. Da molti anni, ad esempio, partecipiamo al Gay Pride e intendiamo proseguire su questa strada.

Lavorerete in sinergia con gli altri assessorati?
È assolutamente necessario. Mi viene in mente il tema del bullismo, da affrontare in collaborazione con l’assessorato alla Scuola. Bisogna fare un’importante opera di sensibilizzazione e di prevenzione, perché è un argomento tabù e molti ragazzi non hanno gli strumenti per denunciare ciò che sono costretti a subire.

Altri temi su cui sensibilizzare i cittadini sono il razzismo e la xenofobia. Di certo l’alleato Salvini non vi aiuta. Cosa pensi del governo Lega – Cinque Stelle?
Io sono fiera di far parte del Movimento 5 Stelle ma in questo momento a livello nazionale abbiamo un alleato che, se devo essere sincera, non mi piace. Non ne condivido i pensieri e le posizioni su alcuni temi, in particolare sulla questione immigrazione. Credo che nessuno sia felicissimo di questa alleanza, ma il risultato del 4 marzo non lasciava spazio a iniziative diverse da questa, se si intendeva rispettare il voto democratico dei cittadini e arrivare alla formazione di un governo. Io confido nella strada tracciata dal Movimento. Abbiamo le nostre idee e le nostre posizioni, alle elezioni correremo sempre da soli. A partire dalle prossime regionali, in cui sosterremo il nostro concittadino Mario Puddu.

Luca Pes

Vulcano n° 97

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