Referendum: con la vittoria del Sì la Sardegna perderà 10 parlamentari

I cittadini si sono espressi a favore del taglio del numero dei parlamentari

In Sardegna affluenza bassa: ecco i risultati del Referendum nel nostro territorio

 a cura di Andrea Piras

I risultati sono netti e la vittoria del Sì è stata schiacciante. Dalla prossima legislatura il nostro Parlamento sarà composto da 600 parlamentari, 345 in meno rispetto a quelli attuali. L’affluenza definitiva si è fermata al 53,84% e il 69,5% dei votanti si è espresso a favore del taglio, mentre il fronte del No ha raccolto il 30,4% dei voti.

Un risultato in realtà prevedibile, anche se nelle ultime settimane i sostenitori del No si erano mobilitati per provare a ribaltare i sondaggi, che davano appunto il Sì largamente vincente. Il risultato del Referendum, unitamente al pareggio tra centro-sinistra e centro-destra alla regionali, consente all’attuale maggioranza di governo di tirare un sospiro di sollievo e continuare serenamente la legislatura. Soddisfatti i leader dei due maggiori partiti di maggioranza.

Il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, ha espresso la volontà di «avviare una stagione di riforme». Altrettanto compiaciuto il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, tra i principali promotori della riforma sul taglio del numero dei parlamentari. Il pentastellato ha definito la vittoria «un risultato storico. Un punto di partenza, non di arrivo».  

La partita ora si sposterà sulla riforma della legge elettorale. Il testo base è stato recentemente votato in Commissione e prevede un sistema proporzionale, con soglia di sbarramento al 5% (diritto di tribuna a chi non raggiungerà tale soglia) e liste bloccate.

Su questo ultimo punto le trattative si accenderanno, specialmente quando il testo arriverà in aula. Il Movimento 5 Stelle, come confermatoci dalla Deputata Emanuela Corda durante il dibattito organizzato da Vulcano notizie, si batterà per ottenere le preferenze ed eliminare così i listini bloccati, che di fatto danno il potere ai segretari di partito di scegliere i candidati da eleggere, negando la scelta agli elettori. 

 

 

IL VOTO IN SARDEGNA – Nell’Isola l’affluenza si è fermata al 36%, solo la Sicilia ha fatto peggio. Il 66,8% dei sardi ha votato per il Sì, mentre i sostenitori del No sono stati appena il 33,2%. In attesa della nuova legge elettorale, che ci darà più indicazioni su quale sarà l’assetto del Parlamento, le stime dicono che la Sardegna eleggerà 10 parlamentari in meno rispetto ad oggi. Nello specifico i Senatori passerebbero da 8 a 5, i Deputati da 17 diventerebbero 11 o 12 (fonte Ansa).

Esultano gli esponenti del Movimento 5 Stelle in Sardegna. Desiré Manca, capogruppo del Movimento nel Consiglio Regionale ha parlato di «risultato di un grande lavoro». Allo stesso tempo non desta preoccupazione la pesante riduzione della rappresentanza dell’Isola in Parlamento: «Non esiste una questione sarda. Il Parlamento sarà più snello. A contare è la qualità, non la quantità». 

IL VOTO NEI NOSTRI COMUNI – Sulla stessa linea hanno votato i cittadini del nostro territorio. In particolare a Decimoputzu, Villasor e Uta, gli elettori si sono espressi fortemente a favore del Sì. Ad Assemini, Decimomannu e Villaspeciosa, il fronte del No ha raccolto qualche consenso in più, senza tuttavia ottenere numeri significativi.

Ecco i dettagli della votazione:

Assemini: Sì 68,64% – No 31,36%

Decimomannu: Sì 66,87% – No 33,13%

Uta: Sì 72,17% – No 27,83%

Villaspeciosa: Sì 64,80% – No 35,20%

Decimoputzu: Sì 77,75% – No 22,25%

Villasor: Sì 73,74% – No 26,26%

 

 

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