Regione, l’opposizione attacca sulle nomine dei dirigenti: “C’è una norma salva abusi nel ddl bilancio”

di Francesca Matta

Cagliari. In Consiglio regionale è di nuovo “braccio di ferro” tra maggioranza e opposizione. Ancora una volta, al centro delle accuse ci sono le nomine dei dirigenti presentate dal governatore Christian Solinas. Il capogruppo dei Progressisti Massimo Zedda parla di una vera e propria “norma intrusa, salva abusi” [quella del disegno di legge di assestamento di bilancio, ndr] che se approvata influirebbe in maniera decisiva sulle norme relative alla selezione dei dirigenti regionali. A dargli man forte la capogruppo del M5S Desirè Manca, che aggiunge: “Una manovra maldestra che vuole nascondere un tentativo di mettere al riparo delle nomine illegittime e accontentare i loro amici politici”. 

In particolare, si rincara la dose sulle scelte dell’ingegnere Antonio Pasquale Belloi alla direzione generale della Protezione civile e dell’avvocata Silvia Curto come direttore generale della Regione. L’esponente pentastellata Desiré Manca ricorda che si era chiesto notizia del curriculum, ma la risposta ricevuta, a suo dire, è stata: “è contenuta nell’assestamento di bilancio”.

Immediata la replica del capogruppo del Psd’Az, Franco Mula: “Sono solo accuse false. Le leggi in materia di selezione dei dirigenti regionale si rifanno al DL 165/2001, per cui le funzioni dirigenziali nella struttura della Regione Sardegna possono essere affidate, secondo l’articolo 19 del decreto citato, a persone che abbiano conseguito una particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica desumibile dalla formazione universitaria e post universitaria, da pubblicazioni scientifiche e da concrete esperienze di lavoro maturate per almeno un quinquennio in organismi ed enti pubblici o privati, come ad esempio uno studio professionale. Caratteristiche possedute pienamente dai dirigenti in questione, fatti oggetto di attacchi inconsistenti sotto il profilo giuridico”.

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