Roberto Giacobbo, la Sardegna è un patrimonio inestimabile

Intervenuto a Cagliari in occasione della 16a edizione del premio letterario dedicato a francesco Alziator, il celebre conduttore ha parlato del suo ultimo lavoro “Storia altrnativa del mondo”.

Una sala Maria Lai dell’Università di Cagliari gremita ha fatto da cornice perfetta per la serata.

Giacobbo anche in questa occasione ha saputo intrattenere il pubblico con la nota maestria, raccontando una serie di aneddoti a volte anche molto divertenti su come è nata l’opera e su cosa ha fatto scattare in lui il desiderio di scriverla.

Ci sono molti modi di descrivere una cosa, si può fare tecnicamente ma si può fare anche facendo leva sulle emozioni, vero motore dell’essere umano.

Giacobbo si è dichiarato anche grande amante dell’isola, come dimostra il notevole spazio che le ha sempre dedicato nei tanti anni di carriera, su 140 servizi 11 parlano di Sardegna.

Tra le tante storie citate una in particolare riguarda la rappresentazione a Luxor della battaglia di Quadesh, che vedeva opposti egiziani ed ittiti. In quell’occasione il faraone, all’epoca l’uomo più importante della terra, scelse come guardia personale i guerrieri Shardana. Fiducia ampiamente meritata visto che furono proprio loro a cambiare le sorti di una battaglia altrimenti rovinosa.

Il Rettore dell’Università del Cario ha dichiarato che secondo lui quei guerrieri altri non erano che gli abitanti della Sardegna, considerate le tantissime prove a favore della tesi. Oltre all’assonanza abbiamo le rappresentazioni praticamente sovapponibili di elmi, scudi e spade. Dopo molti anni questa tesi è stata finalmente accettata anche a livello accademico, come provano gli ultimi interventi del prof. Giovanni Ugas, celebre allievo del Lilliu.

Nelle altre parti del mondo però suona ben altra musica. Gli inglesi con Stonehenge hanno creato un business milionario risitemando all’inizio del secolo scorso un sito archeologico molto diverso da quello che si visita oggi. Come dimostra una stampa del 1597 solo le tre grosse pietre centrali erano in piedi, tutte le altre sparpagliate attorno. Non abbiamo nessuna prova che il complesso fosse orientato così come ci viene raccontato dalle guide ma intanto ogni anni viene visitato da milioni di turisti.

La Sardegna rappresenta l’esatto opposto. Siamo sicuri al 90% delle cose ma siccome non ne siamo certi non le raccontiamo.

C’è una storia unica lunga millenni che nessun’altro luogo può vantare. Malta ha una domus de Janas e l’ha fatta patrimonio Unesco, noi ne abbiamo a migliaia, di cui alcune letteralmente magnifiche, ma neanche una riconosciuta.

Altro grave problema emerso durante la serata riguarda l’insegnamento della storia della Sardegna antica nelle scuole. Ancora oggi, salvo le rare occasioni di insegnanti illuminate, le nostre vicende, così tanto decantate, semplicemente non vengono insegnate. Per conoscerle bisogna frequentare i corsi universitari. Caro Presidente Solinas, sarebbe ora di sistemare la cosa.

 

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