Sciopero commercio, turismo e ristorazione

di Giuseppe Giuliani

Domani, a Cagliari, la protesta dei lavoratori del settore commercio, turismo e ristorazione: la manifestazione è in programma in piazza Garibaldi dalle 9.30.

In Sardegna sono duecentomila le lavoratrici e i lavoratori del settore.

Sono quelli che operano in bar, negozi, supermercati, ristoranti, alberghi, agenzie di viaggio, spesso con contratti part time o stagionali e costretti a orari e turni faticosi per stipendi bassi.

Lo sciopero nazionale è stato proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.

All’origine della protesta, i contratti scaduti e l’indisponibilità delle controparti a rinnovarli. Non solo, la situazione potrebbe peggiorare, perché sono in discussione diritti acquisiti come la quattordicesima, gli scatti di anzianità e i permessi retribuiti.
Sono dodici i contratti da rinnovare nei tre settori coinvolti – spiegano in un comunicato le tre sigle sindacali – sono scaduti dal 2018 e diverse sono le controparti con cui trattare: Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione, Distribuzione cooperativa, Confindustria.

I segretari regionali Nella Milazzo (Filcams Cgil), Giuseppe Atzori (Fisascat Cisl) e Cristiano Ardau (UilTucs Uil) spiegano così lo sciopero in prossimità del Natale: «non solo non vogliono riconoscere gli aumenti retributivi per contrastare l’inflazione, ma pretendono anche di manomettere diritti e chiedono sempre più flessibilità in settori in cui è già elevatissima, al punto che rende quasi impossibile conciliare i tempi di vita e lavoro».

I sindacati chiedono di migliorare le parti normative che riguardano i tempi di lavoro, il sostegno alla genitorialità, la trasformazione dei troppi part-time involontari e un impegno per contrastare molestie, violenze e discriminazioni che sono diffuse anche sul posto di lavoro.

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