Sindacati contro appalti delle mense nelle scuole

di Giuseppe Giuliani

Contro la società che gestisce il servizio mensa nelle scuole e contro le amministrazioni comunali che non intervengono.

I sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil vanno all’attacco dell’azienda Your Way Catering Srl che gestisce il servizio mensa nelle scuole dei comuni di Assemini, Pula, Sarroch, Selargius, Settimo San Pietro, Villa San Pietro e Villasor.

Secondo le rappresentanti delle tre sigle sindacali, l’azienda è responsabile di una serie di violazioni ai danni delle lavoratrici e dei lavoratori che operano nel settore: non rispetta le norme di legge e di contratto, non paga tutte le ore di lavoro svolte e non salda regolarmente gli stipendi. Inoltre, riduce gli orari e aumenta i carichi di lavoro e non ha mai consegnato i dispositivi di protezione individuale.

Cgil, Cisl e Uil definiscono la situazione insostenibile e annunciano una manifestazione davanti alla Prefettura di Cagliari per il prossimo 5 gennaio.

Le segretarie di categoria, Nella Milazzo della Filcams, Monica Porcedda della Fisascat e Silvia Dessì della Uiltucs, evidenziano i disagi economici e psicofisici subiti dai dipendenti part time e monoreddito e un «comportamento reiterato dell’azienda, insieme alle continue imposizioni di tempi strettissimi e impossibili da rispettare per svolgere le attività».

Le organizzazioni sindacali criticano anche le amministrazioni comunali che, nonostante siano state informate delle violazioni di norme e contratti da parte della Your Way Catering Srl, non sono intervenute e continuano ad affidare all’azienda il servizio di preparazione dei pasti per le scuole.

 

Quando si affidano gli appalti a basso costo – concludono Milazzo, Porcedda e Dessì – oltre a non garantire la qualità del servizio rivolto ai bambini, vengono mortificati i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, entrambe situazioni sulle quali ci si aspetta che le amministrazioni debbano vigilare, anche perché si tratta di attività affidate in appalto con risorse pubbliche».

Cgil, Cisl e Uil, attraverso i rispettivi uffici legali, hanno avviato i procedimenti giudiziari per il riconoscimento dei diritti negati

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