Uomini e donne
Lungi da me pensare che un articolo possa riassumere come, dalla lontana comparsa della specie umana sulla terra, il rapporto uomo/donna si sia evoluto nei tempi. Evito anche di commentare fatti di cronaca perché interiorizzo troppo la tristezza nell’apprendere certe notizie.
Mi sono invece soffermata a pensare alla visione che l’uomo ha avuto della donna riflettendo prima sulle parole del prof. Giuman, attuale Direttore della scuola di specializzazione in Archeologia dell’Università di Cagliari. Egli, basandosi sia sulle fonti scritte che su quelle iconografiche, ci rende un quadro molto chiaro. La donna, in epoca ellenistica, la dobbiamo pensare dietro la porta dell’oikos, la casa, a occuparsi delle faccende domestiche. Pelle chiara, simbolo di purezza perché non baciata dal sole, si contrapponeva a quella delle amazzoni, le donne non donne, raffigurate armate, con la gamba scoperta e talvolta col seno nudo. Due “tipi” femminili contrapposti, quello puro e politicamente corretto, la donna che resta a casa, e quello impuro e malvisto, la donna che stava fuori le mura.
Poi è la volta della misoginia dei letterati. Mi è passata da poco per mano una commedia elegiaca di Arnolfo di Orleans, la Lidia, dove la protagonista viene descritta come un’adultera. Rivolgendosi ai lettori l’autore scrive: <<nella mia commedia ho mostrato di che cosa sia capace una donna perché tu stia in guardia e possa fuggirne>>.
Non sappiamo praticamente niente di come pensavano le donne nei secoli passati. Ma di certo non ne erano entusiaste. Lo prova un testo di Christine de Pizan, forse la prima scrittrice di professione della storia, che nel 1405 scrisse La città delle dame, un saggio che smontava punto per punto le solite accuse maschiliste. Christine non ci va proprio leggera e arriva a sostenere che senza le donne l’uomo praticamente sarebbe ancora nelle grotte.
Umorismo a parte ovunque si volga lo sguardo andiamo a sbattere contro la visione distorta e semplicistica che la società, maschilista, ci ha insegnato e, ahimè, tramandato. Perché anche oggi mica siamo tanto lontani dalla percezione della donna “oggetto”, donna fatta per procreare e portare avanti famiglia, donna di cui è bene in ogni caso diffidare.
Le cose stanno cambiando, certo, ma tutto questo è ancora troppo radicato. Tutti pronti a condannare, giustamente, le violenze nel mondo islamico senza guardare le statistiche italiane, che purtroppo non hanno niente da invidiare alle prime. Si dovrebbe dedicare molto più tempo ad educare i bambini sin da piccoli, perché certi comportamenti non possono essere tollerati neanche per scherzo. Dall’altra parte è doveroso il richiamo alla riflessione anche per tutte quelle ragazze che puntano tutto sull’apparenza. La rimpianta Rita Levi Montalcini una volta disse chiaramente che le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza.
Vogliano queste righe essere un motivo di riflessione, un abbraccio virtuale a tutte quelle donne e, perché no, anche a quegli uomini che hanno subito violenza dal proprio partner, frutto di una disparità nei rapporti di forza, sia essa fisica o mentale.