Uso del GPS ad uso escursionistico

In questa nostra breve serie di articoli dedicati all’orientamento nelle attività escursionistiche ci siamo occupati di mappe e della loro lettura, abbiamo introdotto l’argomento bussola (che poi riprenderemo nel prossimo articolo) ed abbiamo parlato di coordinate e di Datum geodetico. Abbiamo preliminarmente trattato questi argomenti perché costituiscono i rudimenti fondamentali, il bagaglio di conoscenze minimo che si richiede a chiunque desideri dedicarsi agli sport o alle attività all’aria aperta da praticare in aree più o meno vaste in cui per diverse ragioni non sia agevole orientarsi e sia necessario far ricorso a carte topografiche.

Solitamente chi decide di praticare del trekking in località che non conosce bene si trova in questa condizione, ma lo stesso vale per i bikers, per gli appassionati di funghi o per chi fa fotografia naturalistica. Come abbiano detto più volte è di fondamentale importanza sapere leggere la carta della zona dove ci troviamo e saper comunicare le coordinate della nostra posizione in caso di necessità (sempre che la zona sia raggiunta dalla rete cellulare). Questo bagaglio di conoscenze ha un’altra utilità, irrinunciabile direi, se pensiamo di utilizzare un GPS ad uso escursionistico, dispositivo ormai alla portata di tutti e diffusissimo. Si perchè senza queste nozioni di base difficilmente si è in grado di farlo funzionare. Infatti, l’esperienza dimostra che sono ancora in molti ad incontrare difficoltà nel suo utilizzo e per questi, il più delle volte il gps finisce abbandonato in un cassetto.

GPS

Questo breve tutorial ha quindi lo scopo di venire in soccorso di queste persone, introducendo, brevemente e con concetti semplici, all’utilizzo di questi strumenti che bene o male funzionano tutti nello stesso modo.

Andiamo con ordine, ricordando che:
1. prima di utilizzare il gps leggete il manuale e provate ad usarlo in città o in spazi aperti non molto estesi come un prato;
2. il dispositivo funziona a batterie per cui è bene portarne sempre con se alcune di ricambio;
3. impostate il DATUM sul vostro apparecchio (vedi articolo precedente);
4. il GPS dopo l’accensione ha bisogno di qualche minuto per stabilire il contatto con i satelliti, quindi aspettate che il dispositivo vi indichi quando è pronto per l’uso;
5. il segnale talvolta arriva con difficoltà a causa di folta vegetazione, montagne, edifici molto alti, ecc. In questi casi i tempi di attesa possono essere più lunghi oppure per ricevere il segnale può essere necessario spostarsi in spazi più aperti;
6. portate con voi anche una carta IGM della zona ed una bussola;

Come funziona il GPS

L’acronimo GPS sta a significare Global Positioning System, tradotto: sistema di posizionamento globale. Globale perchè è un sistema valido per tutto il pianeta. Il funzionamento si basa sull’utilizzo di numerosi satelliti che stanno in orbita sulla terra e che “dialogano” con i dispositivi in contatto con loro mediante messaggi continui. Questi flusso di impulsi viene captato dai gps funzionanti che si trovano sulla terra i quali, attraverso calcoli molto complessi sono in grado di tradurre questi segnali in dati metrici, in misure.

Ricordate la funzione delle coordinate chilometriche di cui abbiamo già parlato? Ecco col segnale che riceve dai satelliti, il GPS è in grado di definire con precisione quali siano le coordinate del punto in cui ci troviamo, basta leggere sul display. Se stiamo fermi in un punto il flusso di dati dai satelliti si traduce sempre negli stessi valori di coordinate, se invece ci muoviamo questi segnali continui producono valori di coordinate che variano secondo la direzione in cui procediamo.

Ricordiamo che normalmente le schermate di un GPS sono diverse, perchè sono diverse le possibilità di utilizzo. Noi per ora ci occupiamo di far funzionare nel modo più elementare il nostro apparecchio per cui molte delle videate non le prenderemo in considerazione. Quando avrete raggiunto una maggiore consapevolezza e conoscenza del dispositivo vi renderete conto che ogni schermata ha un suo perchè e in molti casi i dati riportati sono davvero utili.

I dispositivi GPS si dividono in due famiglie: GPS cartografici e GPS non cartografici. Quelli cartografici sono più costosi perchè hanno in memoria la cartografia di vaste regioni del pianeta (le carte spesso si possono anche acquistare ed inserire in memoria). Quelli non cartografici evidentemente sono più economici degli altri perchè non dispongono della cartografia. In campo escursionistico questa tipologia di GPS sta via via andando in disuso. Se il vostro GPS è cartografico verosimilmente all’accensione, sullo schermo comparirà la porzione di cartografia relativa al territorio in cui vi trovate. In caso di utilizzo di GPS non cartografico la schermata grafica che indica i vostri spostamenti non riporterà la cartografia ma un semplice sfondo, solitamente bianco.

Traccia e Waypoint

Questi termini stanno ad indicare le funzioni base con cui opera un GPS e rappresentano le due operazioni principali che possono essere imparate subito anche da chi si avvicina all’uso di questi apparecchi. Waypoint significa punto di riferimento e nel GPS corrisponde ad un punto sulla terra di cui abbiamo definito le coordinate. La traccia invece rappresenta un insieme continuo di waypoints che rappresentano graficamente, con una linea irregolare, il percorso che si sta compiendo.

Traccia
Appena avrete acceso il GPS e questo avrà cominciato a dialogare con i satelliti vedrete che nella schermata che rappresenta graficamente le attività che state svolgendo comparirà un punto (a volte una freccia che somiglia a quella del mouse del pc). Questo punto rappresenta il GPS ovvero la vostra posizione, infatti se provate a spostarvi e a camminare vedrete che man mano il flusso di dati proveniente dai satelliti si tradurrà in una linea irregolare che riproduce il vostro movimento. Quella linea disegnata è appunto la traccia ed è costituita da una serie di wayponts ravvicinati che vengono via via tracciati virtualmente come una lunga “catena” che prosegue sino a quando non vi fermate. La traccia segna i vostri spostamenti, gira a destra se girate a destra, a sinistra se svoltate a sinistra: rappresenta fedelmente i vostri movimenti. La funzione traccia è quella che vi consente in modo molto elementare di tornare agevolmente al punto da cui siete partiti perchè è sufficiente controllare la linea che si forma sullo schermo, fare dietro-front e fare in modo che il tracciato del percorso di rientro si sovrapponga al percorso già tracciato. L’importante è che ogni tanto controlliate per non rischiare di allontanarvi troppo dal sentiero. Se vi rendete conto che le porzioni di traccia ad un certo punto si stanno divaricando sarà sufficiente fermarsi e controllare su display quale sia la direzione che dovete prendere per ritornare sul tracciato di partenza. Ogni traccia comincia quando accendete il GPS e termina quando lo spegnete (è possibile anche terminarla con dei comandi ma può essere complicato per i principianti). Se volete potete anche memorizzarla se vi interessa ripercorrerla in un secondo momento, ed allora mediante l’apposita funzione potrete registrarla in memoria dandogli un nome che vi aiuti a ricordarla. In questo modo la traccia verrà archiviata in memoria e potrà essere utilizzata all’occorrenza richiamandola dal menu’ d’archivio. Una volta richiamata, questa comparirà sul display ed allora sarà facile camminare mantenendo la sua direzione come spiegato precedentemente.

Waypont

Tutti i GPS hanno la funzione “crea waypoint” ed utilizzarla è semplicissimo: è sufficiente che abbiate acceso e funzionante il dispositivo, stare fermi nel punto che vi interessa, selezionare nel menù la voce e premere il tasto di conferma. A questo punto il GPS registra nella sua memoria i dati che dal satellite gli sono arrivati in flusso continuo e che rappresentano le coordinate di quel punto. Per completare la memorizzazione c’è bisogno di assegnare un nome a quel punto perchè entrando a far parte di un elenco di waypoints avrete bisogno di distinguerlo dagli altri. Ipotizziamo la situazione classica nella quale si arrivi in auto nella zona da visitare, la si parcheggi e si aprta per l’escursione. Per essere sicuri di ritrovare il punto dove avete lasciato la macchina dovete registrare la sua posizione, cioè dovete fissare un waypoint in memoria sul GPS, quindi procedendo come esposto prima. Se dovete registrare le coordinate di una sorgente incontrata lungo il sentiero registrerete il waypoint assegnandogli per esempio il nome “Sorgente A”. Dopo la memorizzazione, il punto con la scritta “Sorgente A” comparirà anche nella schermata che rappresenta planimetricamente le attività svolte durante l’escursione. Se dopo cento metri, lungo il vostro cammino incontrate una bellissima quercia che magari vorrete ritrovare per mostrarla ai vostri amici, vi fermate e ripete l’operazione, memorizzando il waypoint per esempio col nome “Quercia secolare”. Man mano che arricchite di wayponts il vostro archivio questi compariranno anche nella schermata grafica del GPS che riporta la traccia che state percorrendo. Per rientrare alla base avrete bisogno di procedere in direzione del waypoint che individua la macchina e che cercherete sulla mappa virtuale del GPS. Come prima, quando avete utilizzato la funzione traccia, sarà sufficiente verificare ogni tanto che la vostra direzione di marcia segnata dal GPS sia corretta, ovvero mi dovrete pian piano avvicinare al waypoint. Se questo non si verificherà potrete subito correggere la direzione e controllare cosa succede graficamente sullo schermo. La differenza tra questo sistema e quello dell’uso della traccia è che col waypoint potrete anche cambiare completamente sentiero e muovervi più liberamente perchè vi sarà sufficiente verificare che da qualsiasi direzione procediate vi state comunque avvicinando (per poi arrivarci) al waypoint. Mentre servendovi della traccia non cambierete strada ma percorrete il sentiero esattamente in senso contrario per poi arrivare al punto di partenza.

Queste due funzioni sono le prime da imparare e quelle di immediata utilità per chi svolge attività all’aria aperta e desidera utilizzare un GPS. Ovviamente non sono le uniche e tanto altro si può fare anche grazie all’uso di software che consentono, per esempio, un’interazione con il computer. Ma lo scopo di questa brevissima guida era solo quello di avvicinare all’uso di questi dispositivi lasciando ciascuno a tutti gli approfondimenti del caso, necessari ad avere una cognizione completa sulle potenzialità di questi utilissimi apparecchi.

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