Uta, le “case agricole” diventano villette. La Procura indaga su 102 persone

di Francesca Matta

Uta. Concluse le indagini sulle presunte “case agricole” trasformate in villette e terreni frazionati nelle aree di campagna del paese. Come riportato dai quotidiani locali, la sostituta procuratrice Rossella Spano ha iscritto nel registro degli indagati 102 persone. Si tratta di proprietari terrieri, tecnici, progettisti, direttori dei lavori e persino alcuni dipendenti del Comune di Uta.

Al termine dell’indagine del Corpo Forestale, il magistrato ha mosso agli indagati l’imputazione di “lottizzazione abusiva”. Si sarebbe trattato di diverse figure, in concorso tra loro: alcuni in qualità di proprietari o committenti delle opere si sarebbero occupati di frazionare (o comprare e rivendere) diversi terreni agricoli e trasformarli in residenziali, cambiandone la destinazione d’uso.

Nell’inchiesta sono finiti anche i tecnici che, su richiesta dei privati, hanno proceduto al frazionamento delle aree e progettato le case, chiudendo tutt’e due gli occhi e facendole comparire come rimesse e fabbricati agricoli. Non sono esenti i costruttori.

Ma ciò che fa ancor più scalpore è l’iscrizione nel registro dei funzionari dell’Ufficio Tecnico di Uta Sergio Garau, Efisio Marongiu, Stefano Mua e Roberto Farci (del Suap). Tutti sospettati di aver autorizzato a procedere senza prima aver effettuato una “attenta e diligente istruttoria tecnico-amministrativa”.

Le zone delle presunte lottizzazioni si trovano nelle località “Tana de su Marginai”, “Mori Furonis”, “Fraga Morus” e “Perdixi”. È qui che sarebbe stato realizzato un vero e proprio complesso edilizio, con il frazionamento e la vendita di terreni agricoli in lotti che, per caratteristiche non avrebbero potuto accogliere quel tipo di fabbricati. Ora il pm procederà all’interrogazione degli indagati, prima di richiederne il rinvio a giudizio.

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