13 luglio 1814-13 luglio 2014. Bicentenario dell’Arma dei Carabinieri

di Tonino Uscidda

Carabinieri. 200 anni di storia italiana
“Nei secoli fedele”. Perché il motto – è ancora oggi quello che resta iscritto nel suo stemma araldico – potesse essere coniato era necessario attendere almeno i cent’anni dalla fondazione. Ed è proprio il 13 luglio del 1914 (di lì a un anno i Carabinieri torneranno a combattere sui fronti della prima Grande Guerra), a un secolo esatto dalla promulgazione di quelle “regie patenti” che dovevano dar vita al Corpo su iniziativa di re Vittorio Emanuele I, che cadde appunto questa ricorrenza. A inventare il motto fu un ufficiale dell’Arma, il capitano Cenesio Fusi; e il termine coniare è quanto mai appropriato, in quanto il motto doveva far parte di una medaglia commemorativa, realizzata per il centenario. Il Fusi, probabilmente, non supponeva che quella sua efficace espressione si sarebbe non soltanto conservata nei tempi, ma avrebbe assunto un valore assolutamente emblematico. Prima ancora, infatti, che all’Arma fosse riconosciuto il diritto di avere un proprio stemma araldico, il motto “Nei secoli fedele” ne teneva ufficiosamente il posto e come tale veniva impiegato in ogni circostanza.

Il Bicentenario
Lo scorso 14 luglio 2014, in tutte le parti d’Italia, dai Comandi di Regione a quelli delle più piccole stazioni, è stato celebrato il secondo centenario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri. La storia di questa gloriosa istituzione è quella di uomini che hanno scelto di vivere e di operare secondo un ideale comune. Un gruppo di militari (al giorno d’oggi, in proporzione all’accresciuto sviluppo del Paese, sono oltre settantamila) costituito due secoli fa e che da allora si è mantenuto rigidamente compatto. La forza che l’aveva unito all’inizio (risaliamo ai primissimi anni dell’Ottocento) si è conservata ancora oggi negli anni Duemila. Una riconoscibilità che si è mantenuta costante. E in un epoca di labili e ondeggianti connotazioni morali, questa inalterata compattezza non può non colpire. A ben vedere è l’esaltazione della tradizione, l’eredità ideale, nel senso migliore. Già, l’eredità ideale che tiene uniti ancora oggi migliaia e migliaia di uomini e che si chiama lealtà, coraggio, fedeltà, abnegazione, fierezza, solidarietà e tante altre cose ancora. Valori – ecco la spiegazione del loro perdurare presso chi li coltiva – che non decadono mai, che non perdono mai di peso, che sono di oggi come di secoli fa, come di domani.

Carabinieri. Li troviamo dappertutto. Nei momenti risolutivi e in quelli più impensati. Ma li troviamo nei momenti bui, negli avvenimenti più critici, a compiere un loro dovere ingrato, a volte anche doloroso. Con le loro cocciute virtù. Col loro generoso bagaglio di disponibilità e di partecipazione.

Carabinieri cioè uomini al servizio della nazione. Sempre.

 

Reportage fotografico di Tonino Uscidda

Vulcano n° 80

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