Coronavirus, il Premier Conte: «Rallentare oggi per correre domani. Uniti ce la faremo»
Il Premier Giuseppe Conte ha parlato alla nazione al termine di una giornata difficile. L’intervento in diretta, il quarto dall’inizio dell’emergenza, è iniziato alle 23.15 circa, con mezz’ora di ritardo rispetto a quanto annunciato. Segno del fatto che a Palazzo Chigi si vivono ore intense e convulse.
Ulteriori misure restrittive disposte dal Governo, dunque, per contrastare l’emergenza coronavirus. Le nuove disposizioni saranno valide dal 23 marzo fino al 3 aprile. Il pressing di Regioni, sindacati e opposizione ha sortito i suoi effetti.
«Questa è la crisi più difficile che il Paese sta vivendo dal secondo Dopoguerra. In questi giorni durissimi, siamo chiamati a misurarci con immagini, con notizie che ci feriscono, ci lasciano un segno che rimarrà sempre impresso nella nostra memoria, anche quando questo, ci auguriamo presto, sarà finito», così esordisce il Premier.
Conte ha annunciato la chiusura di tutte le attività produttive non cruciali. Resteranno comunque aperti supermercati, alimentari, farmacie e parafarmacie. Saranno garantiti i servizi essenziali come quelli bancari, postali, assicurativi, finanziari e i trasporti. Aperte anche edicole e tabacchini.
«Invito tutti a mantenere la massima calma – raccomanda il Primo Ministro – non c’è ragione di fare una corsa agli acquisti, non c’è ragione di creare code che in questo momento non si giustificano affatto. Rallentiamo il motore produttivo del Paese, ma non lo fermiamo».
«Mai come ora la nostra comunità deve stringersi forte, come una catena a protezione del bene più importante: la vita. Se dovesse cedere anche solo un anello, questa barriera di protezione verrebbe meno, esponendoci a pericoli più grandi, per tutti.
Quelle rinunce che oggi vi sembrano un passo indietro, domani ci consentiranno di prendere la rincorsa e ritornare presto nelle nostre fabbriche, nei nostri uffici, nelle nostre piazze, fra le braccia di parenti, di amici.
Stiamo rinunciando alle abitudini più care, lo facciamo perché amiamo l’Italia, ma non rinunciamo al coraggio e alla speranza nel futuro. Uniti ce la faremo», conclude il Premier.
Nel corso della giornata di ieri Conte ha incontrato le forze sociali (sindacati e piccole imprese avevano chiesto lo stop di tutte le attività industriali non strategiche, più perplessa invece Confindustria). Frequenti contatti e incontri anche con i capi delle delegazioni dei partiti al governo.
Ma la decisione di ieri è dovuta soprattutto al pressing delle Regioni del Nord Italia. I governatori della Lombardia e del Piemonte avevano già firmato ordinanze contenenti misure più restrittive di quelle già in vigore. Alla fine il Governo ha ceduto, ecco dunque l’accelerazione con la scelta di annunciare le nuove misure alla nazione.
Le dichiarazioni del Presidente Conte
Luca Pes