Decimomannu, aiuti economici per le donne vittime di violenza

Si chiama “Reddito di Libertà” la nuova misura pensata per dare sostegno alla donne di Decimomannu che subiscono violenze

Con una delibera di Giunta, il Comune di Decimomannu ha istituto un fondo di sostegno alle donne residenti chiamato “Reddito di Libertà”. Si tratta di 3500 euro messi a disposizione dall’Amministrazione che fanno parte dei 360.000 euro appena ricevuti dal Ministero della Difesa come indennizzo per la presenza di servitù militari nel territorio comunale. La Giunta ha inoltre stabilito i criteri per accedere ai fondi: potranno usufruire del sostengo economico, donne redimenti a Decimomannu, con o senza figli e vittime di violenza domestica certificata dai Servizi sociali. Inoltre, il provvedimento è aperto anche a donne seguite da centri antiviolenza o ex ospiti di case di accoglienza. Le domande di accesso alla misura di sostegno economico saranno valutate sulla base dello stato di salute delle utenti, del loro reddito e della composizione del nucleo familiare. Per le donne che beneficeranno dei fondi, i Servizi sociali potranno predisporre un progetto personalizzato che oltre all’erogazione del sussidio economico, prevede il sostegno per il raggiungimento dell’autonomia personale e abitativa, partecipazione a corsi di formazione e contributi per le spese legali. In prima linea contro la violenza sulle donne, la sindaca Anna Paola Marongiu, già componente della commissione Anci nazionale Pari Opportunità e del Coordinamento 3 donne di Sardegna. Queste le sue dichiarazioni al quotidiano l’Unione Sarda: «In paese abbiamo intrapreso numerose iniziative a sostegno delle donne costrette a situazioni familiari disastrose con in carico anche minori da tutelare. Coscienti di questa realtà, abbiamo deciso di avviare una serie di attività e procedure, cogliendo l’opportunità del reddito di libertà avviato dall’assessore regionale Alessandra Zedda per rendere più indipendenti le donne a livello economico. Per ora abbiamo stanziato 3500 euro, ma si tratta solo di un primo passo verso la rete di sostegno che creeremo durante l’anno. Queste donne in difficoltà meritano di acquisire coraggio e di avere strumenti per affrontare con determinazione ciò che stanno vivendo». 

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