“Dunkirk”: il tempo protagonista in terra, in mare e in cielo

La famosa sconfitta militare è la vittoria cinematografica di Christopher Nolan.

Il 4 maggio, data d’inizio della “fase due”, è ormai alle porte. In questi mesi di lockdown tutti sono dovuti scendere a patti con una nuova concezione non solo degli spazi, ma anche del tempo: rivoluzionato dallo smartworking o dedicato maggiormente alla famiglia, così come allo studio o ai propri hobby. Tempo e spazio sono anche i veri protagonisti del consiglio cinematografico di oggi: Dunkirk (2017) di Christopher Nolan, film storico e di guerra.

Una scena di “Dunkirk”

Il film è ambientato durante la Seconda guerra mondiale e, come ci suggerisce il titolo, mostra lo svolgimento dell’Operazione Dynamo: l’evacuazione navale delle forze Alleate avvenuta tra il 27 maggio e il 4 giugno del 1940, quando truppe inglesi e franco-belghe sconfitte si trovavano ormai circondate via terra dai tedeschi nella località costiera di Dankerque (sulla Manica). L’unica possibilità di salvezza dei soldati era imbarcarsi per l’Inghilterra, una missione quasi impossibile di cui Christopher Nolan riesce a offrire una visione avvincente e mai di facile retorica. Il regista non sceglie una grande vittoria delle truppe Alleate, come ha spesso fatto Hollywood, ma decide di concentrarsi su una sconfitta e lo fa con una sceneggiatura particolare. La storia presenta infatti una tripartizione narrativa in base al tempo e allo spazio: vediamo una linea temporale coprente una settimana ambientata sul molo, un’altra riguardante una giornata nel mare e l’ultima concentrata su un’ora in volo. I tre archi narrativi si intersecano per tutta la visione con un ritmo sempre più incalzante e concitato, grazie all’ottimo montaggio di Lee Smith. Tutto ciò con l’impeccabile precisione che spesso ha contraddistinto i film del regista, ma che in quest’opera cinematografica si manifesta nella maniera più coerente e compiuta di tutta la sua filmografia.

Come in tanti altri lungometraggi di Nolan, non manca la presenza di Hans Zimmer alla colonna sonora, che scandisce perfettamente ogni momento della storia. Nel realizzare le musiche, il grande compositore si è ispirato al ticchettio degli orologi e ha utilizzato l’illusione uditiva della Scala Shepard: è stato Nolan stesso a volere questa particolare scala ‒ già utilizzata nel suo The Prestidge (2006) ‒ adattando la sceneggiatura ai suoi particolari effetti. La Scala Shepard infatti risulta eternamente ascendente ed è perfetta nel definire il ritmo crescente del film.

Vincitore di tre premi Oscar nel 2018 (montaggio, sonoro, montaggio sonoro), Dunkirk saprà intrattenervi ed emozionarvi grazie alla particolare tecnica narrativa utilizzata, mostrandovi in maniera inaspettata una pagina particolare della Seconda guerra mondiale. In un momento come questo, riscoprire le pagine più scure della storia è importante affinché il ritorno di tutti nella terra, nel mare e nel cielo non sia più all’insegna della guerra ma della loro salvaguardia e della nostra ritrovata socialità.

Marta Melis

Film: Dunkirk         Regista: Christopher Nolan

Anno: 2017         Durata: 106 min.         Pubblico: per tutti

La locandina di “Dunkirk”

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