Il Presidente Solinas “chiude” la Sardegna fino al 26 aprile

La Sardegna non riapre. A differenza di quanto disposto dal Dpcm 10 aprile 2020, stamane non hanno ripreso la loro attività librerie, cartolibrerie, negozi di abbigliamento per bambini e le altre attività consentite. 

Ieri sera, nell’ormai tradizionale videoconferenza con i giornalisti, il Presidente della Regione Christian Solinas ha dichiarato che «non ci sono ancora le condizioni per allentare le misure». L’ordinanza ufficiale, che proroga le misure maggiormente restrittive fino al 26 aprile, è poi arrivata a tarda notte.

«Confermiamo le chiusure generalizzate, fatti salvi i beni di prima necessità. – ha dichiarato Solinas le cui parole sono state riportate da L’Unione Sarda – L’andamento dei contagi, come si è visto dai dati, non è ancora né costante né certo e siccome abbiamo visto che le misure di contenimento possono dare risultati positivi continuiamo così confermando una condotta che ci consenta di spegnere la catena di trasmissione del virus. Faremo verifiche nel corso dei prossimi giorni e nel momento in cui dovessero esserci affidabili evidenze scientifiche che ci consentano di riaprire progressivamente, lo faremo in una cornice di massima tutela».

Una decisione drastica, quella del Presidente Solinas, arrivata come un fulmine a ciel sereno per le attività dell’Isola pronte a riaprire nuovamente i battenti già da oggi. Una linea dura che peraltro si contrappone alla posizione dei Presidenti di Regione di Lombardia e Veneto, le due regioni più colpite, che hanno deciso di allentare, seppur in misura ridotta, le misure restrittive a partire da oggi.

Il decreto firmato a Palazzo Chigi dal Presidente Conte non troverà dunque ancora applicazione in Sardegna. Nei prossimi giorni un confronto tra il Presidente della Regione e il pool scientifico che lo supporta stabilirà se e quando potranno esserci allentamenti delle misure restrittive.

di Matteo Portoghese

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