Decimomannu, l’Assessora Lidia Gioi: «L’abbandono scolastico è un problema, ma abbiamo tanti nuovi progetti»
Lidia Gioi racconta la scuola a Decimomannu tra riforma scolastica e politiche sociali
La riforma scolastica che dovrebbe aver luogo entro il 2020 (salvo imprevisti all’italiana) inciderà fortemente sul tessuto sociale e culturale delle realtà di medie dimensioni e medio-piccole come Decimomannu. Una cittadina di 8 mila abitanti circa che dispone di una scuola per l’infanzia, una scuola primaria e una scuola secondaria di primo grado. Centri essenziali per qualsiasi comunità, quelli dove cresceranno le future generazioni, e che per questo vanno “trattati con i guanti”.
La riforma della scuola è slittata ancora una volta. Cosa comporta questo a livello locale, in un paese come Decimomannu?
L’approvazione dei decreti legislativi applicativi della Legge 107/2015 ha apportato poche modifiche strutturali al sistema scuola, che però hanno inciso significativamente a livello locale. Anzitutto è stato stanziato un importante finanziamento per l’edilizia scolastica, è stata avviata la nascita del “sistema zero-sei” con il potenziamento dell’istruzione pre-primaria, infine è stata fatta una ricognizione delle norme sul diritto allo studio e sull’inclusione degli alunni con disabilità. Questi temi sono di particolare interesse per gli enti locali poiché incidono in maniera diretta sulla qualità dell’offerta formativa del territorio. Anche nel caso della nostra realtà di Decimomannu, è stato possibile intervenire in maniera più fattiva su alcuni di questi aspetti. La riforma ha ancora molta strada da compiere e ci si auspica che spazi sempre maggiori siano riservati alle autonomie locali, attraverso una crescita di responsabilità istituzionale e di impegni verso la scuola.
Tra le questioni più dibattute della riforma vi è lo scontro tra chi difende la sua pluriennale esperienza sul campo, pur non avendo passato alcun concorso pubblico, e chi invece sostiene che bisogna lasciar spazio ai giovani laureati che per età e titolo di studio avrebbero più preparazione e “voglia di fare”. Lei quale idea si è fatta?
Non entro nel merito delle scelte politiche sul reclutamento del personale, ma la scuola merita di mettere in campo le sue forze migliori, anche perché la qualità dell’istruzione ha un rapporto diretto con lo sviluppo del Paese. La Finlandia, da sempre nei primi posti nelle classifiche delle migliori scuole d’Europa, deve i motivi del successo dell’istruzione ad una severissima selezione degli aspiranti insegnanti, ma anche ad un buon investimento dello Stato nell’istruzione. La preparazione dei docenti, dunque, va di pari passo con l’investimento di risorse significative, che garantiscano il funzionamento di un sistema scolastico omogeneo ed equilibrato.
Nel concreto, quali sono le vere emergenze del sistema scolastico?
Il settore della scuola è stato da sempre un campo molto nutrito di problematiche: dal precariato ormai definito storico alla gestione di questioni eterogenee dovute alle grandi differenze dei territori su cui ricadono le singole istituzioni scolastiche. Queste criticità si rispecchiano anche a livello locale. Rimane ancora lontano dall’essere risolto, per esempio, l’abbandono scolastico, che è un problema vivo anche nel nostro paese di Decimomannu. Per questa ragione, sarebbe necessario diversificare il tempo scuola con un’offerta formativa più variegata per i nostri ragazzi.
In che modo, a suo avviso, il progetto Iscol@ voluto dalla Giunta Pigliaru ha migliorato il sistema scolastico in Sardegna? Il Comune di Decimomannu ne ha usufruito e come?
Il progetto Iscol@ è stato un programma regionale straordinario con l’intento di riqualificare la scuola sarda, sia attraverso azioni didattiche integrate per innalzare i livelli di competenze degli studenti e abbattere l’abbandono scolastico, sia attraverso la riqualificazione degli edifici e la creazione di ambienti innovativi e flessibili a sostegno della didattica. È stato indubbiamente uno degli interventi più corposi che la Regione ha messo in campo negli ultimi anni. Il Comune di Decimomannu ha ottenuto dalla Giunta Pigliaru, due finanziamenti: il primo finanziamento di 60.000 euro per arredi per la scuola dell’infanzia di via Petrarca, il secondo di 180.000 euro per le manutenzioni. Negli ultimi due anni, inoltre, vorrei far presente che il Comune ha ottenuto altri finanziamenti da parte di altri enti pubblici che verranno utilizzati per la riqualificazione delle strutture scolastiche a compendio dei fondi del progetto Iscol@.
Lei si occupa anche di politiche sociali. Che ruolo ha la scuola nella società e come possono interagire tra loro? Quali sono i progetti della giunta comunale per la scuola?
È fondamentale che le politiche sociali mostrino una disponibilità reale e una presenza costante delle istituzioni nel territorio per tutti cittadini che si trovano in difficoltà. L’integrazione tra istruzione e politiche sociali garantisce un’armonia tra i servizi assistenziali, sociali e culturali per prevenire il disagio e migliorare i livelli di qualità della vita dell’individuo, soprattutto a livello sociale e culturale. Il Comune di Decimomannu promuove, tra le altre cose, numerose iniziative rivolte a garantire l’effettiva attuazione del diritto allo studio attraverso: la fornitura gratuita totale dei libri di testo per gli alunni della scuola primaria (tramite cedole librarie consegnate direttamente agli studenti dalle istituzioni scolastiche); progetti di educazione ambientale ed educazione stradale; il servizio di refezione scolastica per gli alunni delle scuole dell’infanzia e della secondaria di primo grado. A supporto degli studenti meritevoli, anche quest’anno la giunta pubblicherà, nel mese di ottobre, il bando per gli assegni di studio. Il servizio “scuolabus” per gli alunni della scuola primaria e della secondaria di primo grado; il servizio di assistenza specialistica per gli studenti con difficoltà. L’apertura dello sportello di ascolto nelle scuole di secondo grado; la cura, il confronto e la collaborazione costante con le istituzioni scolastiche del territorio.
Francesca Matta