DEUS TI SALVET MARIA. L’Ave Maria sarda tra devozione, identità e popular music

a cura di Marco Lutzu

 

Il «Deus ti salvet Maria», noto anche come l’«Ave Maria sarda», è uno dei canti in lingua sarda più eseguiti nell’isola e tra i più conosciuti oltre i confini regionali. Il testo è la traduzione di una parafrasi mariana attribuita al padre gesuita Innocenzo Innocenzi (1624-1697), messo in musica con lo scopo di divulgare la dottrina cristiana.

Diffuso in Sardegna dal clero, questo canto viene ancora oggi eseguito in occasione di celebrazioni religiose o durante i riti della Settimana Santa da cantanti solisti, gruppi confraternali e cori polifonici. Negli anni del folk revival, grazie soprattutto ai cori nuoresi e a Maria Carta, che ne fece un suo cavallo di battaglia, il «Deus ti salvet Maria» sbarca nella popular music e assume una nuova connotazione identitaria. La definitiva consacrazione a livello nazionale si deve a Fabrizio De André, che inserì una versione dell’Ave Maria sarda nell’album realizzato dopo il suo sequestro.

Marco Lutzu

Il volume presenta i risultati della ricerca condotta nell’arco di tre anni dall’etnomusicologo Marco Lutzu in collaborazione con Roberto Milleddu, Roberto Caria, Diego Pani e Luigi Oliva. In una prospettiva pluridisciplinare, la ricerca d’archivio, l’indagine etnografica, l’analisi musicologica, gli studi sulla popular music e la riflessione teologica si incontrano per ripercorrere la storia di un canto mariano che nel secondo Novecento è passato dalla chiesa al disco diventando una canzone di successo.

Il CD allegato al libro raccoglie alcune tra le più significative interpretazioni del «Deus ti salvet Maria», scelte per il loro valore documentale oltre che per le qualità artistiche degli esecutori. Sedici tracce che propongono un viaggio musicale nella storia del canto eseguite da Giovanni Cuccuru, Maria Teresa Cau, Maria Carta, Coro di Nuoro, Is Cantores, Fabrizio De André, Savina Yannatou, Clara Murtas ed Ennio Morricone, Paolo Fresu ed Elena Ledda, Andrea Parodi e i Khorakhané, Antonella Ruggiero, Luigi Lai, le donne di Bosa, i cantori della Confraternita di Santa Croce di Castelsardo, Andhira, Tenores di Neoneli.

Il curatore del volume, Marco Lutzu, è docente di etnomusicologia all’Università degli Studi di Cagliari. Ha svolto ricerca in Sardegna, Cuba e Guinea Equatoriale occupandosi di rapporti tra musica e religione, analisi della performance, poesia improvvisata e etno-organologia. Per le edizioni Nota ha pubblicato nel 2017 Non potho reposare, il canto d’amore della Sardegna.

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